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Cronaca

Ama, operatori in piazza contro l'ipotesi privati: "Marino ci hai tradito, vergogna"

Sit in organizzato dai sindacati (Cgil, Cisl e Uil) contro l'annuncio di Marino di voler affidare ai privati lo spazzamento in due municipi. Cori da stadio, striscioni, una bomba carta e qualche saluto romano spuntato tra la folla

Centinaia di operatori dell'Ama in presidio intorno al Marco Aurelio, contro l'annuncio di voler privatizzare il 10% del servizio di spazzamento in due municipi. Nel mirino dei cori da stadio che rimbombano in piazza c'è il sindaco, che sull'ipotesi privati ci ha messo la faccia: "Marino, Marino, vaff... vergogna, vergogna". 

A organizzare il sit in i sindacati Cgil, Cisl e Uil, "perché traditi dalle promesse elettorali. Mentre in questi mesi si era lavorato per rilanciare l'Ama, il sindaco tradisce tutti gli accordi e svela il suo vero piano che è quello di privatizzare l'azienda", ha spiegato ai cronisti presenti Natale Di Cola, di Cfil Funziona Pubblica. 

IL VIDEO--->BOMBA CARTA AL SIT IN

"Quella di oggi - sottolinea smentendo le informazioni circolate in queste ore di uno sciopero selvaggio in corso in parallelo al presidio - è una manifestazione spontanea senza fare assemblea, per non creare disagi ai cittadini. Se non ci sarà un passo indietro dell'amministrazione, partirà una vera mobilitazione e lo sciopero, prima dell'affidamento che è previsto per fine mese".

Se ci saranno disagi per i cittadini, "la colpa sarà del sindaco. Venerdì abbiamo scritto una lettera unitaria a tutti i capigruppo - ha aggiunto Di Cola, chiamando in causa i consiglieri capitolini riuniti in aula Giulio Cesare per la seduta d'assemblea - ma nessuno ci ha risposto. Abbiano il coraggio di assumersi le loro scelte". Esplicito lo striscione esposto dai manifestanti: "Per una piazza pulita differenziamo sempre senza svenderci mai". Non sono mancati attimi di tensione. Una bomba carta è esplosa in mezzo al presidio, e dalla folla sono spuntati dei saluti romani, insieme alle grida "Te ne devi anna".

"Ama non si svende. È patrimonio dei cittadini, dei lavoratori che hanno avuto le indennità dimezzate -spiega un dipendente Ama- il 40% della differenziata l'abbiamo fatta noi, non il sindaco di Roma né Fortini". E aggiunge: "Vogliono smembrare l'azienda e i lavoratori che sono sotto ricatto. Chiediamo un incontro con l'assessore all'Ambiente, ma soprattutto con il sindaco della capitale". Sventolano bandiere e slogan ("E dopo Panzironi altri papponi", "Que se vayan todos"). E si annunciano scioperi. 

Grida alla folla Alessandro Bonfigli (Cisl): "Non mollare, non arretrare di un millimetro. Il sindacato chiede il ritiro di quello che è stato scritto dal sindaco e soprattutto chiediamo di essere ricevuti da Ignazio Marino". La pazienza dei lavoratori è a fior di pelle. "Ci stiamo noi in mezzo alla strada. Non ci sta il sindaco Ignazio Marino, che scenda e abbia il coraggio di confrontarsi con noi". 

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