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Cronaca Via Fauro Ruggero

Baby prostitute, i clienti si difendono: "Pensavamo fossero maggiorenni"

In attesa degli interrogatori di garanzia per gli arrestati, i clienti denunciati e quello arrestato per estorsione, respingono le accuse di pedofilia

C'è attesa per l'esito dell'interrogatorio di garanzia dei cinque arrestati lunedì per induzione e sfruttamento della prostituzione di due ragazzine romane. Filtrano intanto particolari che rendono ancor più torbida la storia. Intercettazioni, sms, dichiarazioni rendono di volta in volta più scorcentante questa vicenda. Clienti, sfruttatori, genitori e giovanissime disegnano uno spaccato di una Roma dall'infinto squallore.

Tutto è partito dalla denuncia di una delle due madri. Rapporti difficili quelli della donna con la figlia adolescente. Litigi, minacce, aggressioni che hanno portato all'esasperazione per una figlia sempre più ricca e sempre più indisponente. Spesso non tornava neanche la notte e quel che faceva lontano da casa era un mistero. La donna fruga così nella borsa e trova 200 euro. Poi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, due lettere anonime e un allarme: "Tua figlia si droga con i soldi che guadagna prostituendosi". La disperazione aumenta e porta la madre a rivolgersi ad un investigatore privato. Pedinamenti, tabulati, sms, chattate: tutto nero su bianco. Nomi dei clienti, appuntamenti, orari e cifre. L'orrore era inequivocabile. La donna denuncia tutto ai carabinieri iniziano ad indagare chiarendo i contorni di quello che ormai era chiaro.

Tutto ha inizio con due ragazze che postano delle foto su un sito hard. Uno degli arrestati entra in contatto con una delle due. Ci parla e iniziano i primi incontri. Arrivano i primi soldi e la 14enne convince l'amica ad entrare nel giro anche lei. Da maggio ad agosto il giro è 'improvvisato'. Da inizio ottobre arriva l'appartamento ai Parioli. In mezzo, ad agosto, le aumentate attenzioni della madre che denuncia gli strani comportamenti della figlia.

A consumare clienti di ogni tipo, professionisti e commercianti, molto ricchi e con pochi scrupoli, pronti a spendere fino a 500 euro per due ragazzine di 14 e 15 anni e fino a cinquemila euro per un intero weekend con loro. Cinque di loro sono stati denunciati perchè colti in flagrante, ma non è escluso che l'indagine possa allargarsi. Le ragazzine erano chiamate 'Lolitine' da qualche cliente, che a sua volta si autodefiniva 'Papy', secondo quanto si legge nell'ordinanza di arresto.  

Nonostante questo, tutti hanno detto di non sapere che le ragazze erano minorenni.

Uno dei clienti è finito in manette. L'uomo aveva ripreso gli incontri sessuali con la 15enne e voleva 1500 euro per non mettere il video su internet. Solo l'intervento di uno dei 'protettori', a sua volta poi finito in carcere, l'ha convinto a desistere. Il cliente è accusato anche di produzione di materiale pedopornografico e di tentata estorsione.

A sentire gli arrestati in sede di  interrogatorio di garanzia sarà il gip Maddalena Cipriani, la stessa che ha firmato i provvedimenti di custodia cautelare su richiesta del procuratore  aggiunto della procura di Roma Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi.

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