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Cronaca

Proposta di delibera popolare per il trattamento dei rifiuti: il testo

La raccolta firme è attualmente in corso. Ecco di seguito la bozza integrale del testo scritto da un gruppo di cittadini da proporre in consiglio comunale. Il tema riguarda il trattamento del ciclo dei rifiuti

Riportiamo di seguito la bozza del testo di proposta di delibera popolare in merito alla trattazione del ciclo dei rifiuti.

Testo. Capo 1 - Premessa:
Visto il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare:
l'art. 177 e l'art.178, che riconoscono la gestione dei rifiuti quale attività di pubblico interesse, che deve essere effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga. A tale fine la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali,
l'art. 179, che dispone “La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia: a) prevenzione; b) preparazione per il riutilizzo;c) riciclaggio;d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; e) smaltimento”, stabilita secondo un ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale,
l'art. 179 comma 5 che dispone che le pubbliche amministrazioni perseguono, nell'esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il rispetto della gerarchia del trattamento dei rifiuti,
- l’art. 180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179 riguardino in particolare:
a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto;
b) la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;

- l'Art. 180-bis che dispone “Le pubbliche amministrazioni promuovono, nell’esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti.”
- l'Art. 181 che dispone che le autorità competenti realizzano, altresì, entro il 2015 la raccolta differenziata almeno per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile, per il legno, nonché adottano le misure necessarie per conseguire i seguenti obiettivi:
a) entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sarà aumentata complessivamente almeno al 50% in termini di peso;
b) entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce 17 05 04 dell’elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70 per cento in termini di peso.
- l'Art. 182. che dispone che i rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero e prevedendo, ove possibile, la priorità per quei rifiuti non recuperabili generati nell’ambito di attività di riciclaggio o di recupero.
- l’art 198, che attribuisce ai Comuni la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati agli urbani con particolare riferimento alle modalità del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento;
- l’art. 205, che prevede in particolare il raggiungimento per l’anno 2012 di almeno il 65% di raccolta differenziata;
Attesa la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il raggiungimento, mantenimento e miglioramento degli obiettivi fissati dal citato D.Lgs n. 152/06;
Considerato che
- nel territorio comunale diversi quartieri hanno intrapreso da tempo la sperimentazione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati in modalità “porta a porta” con successo (Colli Aniene, Torrino, Decima, Massimina) e che sono stati attuati progetti di estensione dello stesso sistema in altri quartieri della città;
- a livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “Rifiuti Zero” attraverso atti deliberativi e concreti strumenti operativi volti – da un lato - a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e – dall’altro - a favorire, mediante apposite iniziative, l’estensione della raccolta differenziata da parte degli utilizzatori finali del bene, nonché a coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’adozione di sistemi di produzione sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;
- un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti al riuso e al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di favorire la diminuzione dei “gas serra” resa sempre necessaria e stringente da accordi internazionali che obbligano i governi a “tagliare” le emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo, a partire dagli imballaggi;
Richiamato in particolare il fatto che le città coinvolte in questo percorso sono ormai decine in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkeley), l’Australia (Canberra e la regione sud occidentale del Paese), la Nuova Zelanda, il Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito;
Visto l’art. 42 del D. Lgs. 267/00,

Capo 2 – Dispositivo di Deliberazione
Art. 1 - Roma Capitale assume l’impegno storico e civile, consapevole del suo ruolo nazionale in materia di rispetto dell’ambiente e di tutela della salute di cittadini dell’area metropolitana di riferimento, di emettere provvedimenti di urgenza tesi al raggiungimento degli obblighi di legge in materia di gestione del ciclo dei rifiuti urbani ed assimilati attraverso i seguenti obiettivi e principi;
Art. 2 - Intraprendere il percorso verso il traguardo “Rifiuti Zero” entro il 2024 stabilendo il raggiungimento del livello minimo del 65% di raccolta differenziata per il 31/12/2012 come previsto dalla legge vigente, obiettivo da conseguire e migliorare sino al 75% di raccolta differenziata comunque entro e non oltre il 2015;
Art. 3 - Dare mandato al Sindaco ed alla Giunta Comunale di procedere ad ordinare alla soc. AMA Spa la urgente e radicale riconversione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati. Tale riconversione dovrà prevedere l’estensione della modalità di raccolta “Porta a Porta” spinta dei rifiuti urbani ed assimilati per il raggiungimento dei citati obiettivi a tutti i Municipi iniziando dai principali e più popolosi quartieri e frazioni del territorio comunale;


Art. 4 - Istituire entro il 2015 un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche,
Art. 5 - Provvedere alla revisione dei criteri adottati dal Consiglio comunale per ridurre l’assimilazione dei rifiuti urbani ai rifiuti speciali;
Art. 6 - Realizzare entro il 2015 una catena di centri comunali in tutti i Municipi per la riparazione e il riuso, dove beni durevoli e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di utilizzo ricorrendo eventualmente anche all’apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato;
Art. 7 - Realizzare una rete di adeguata impiantistica a servizio della raccolta differenziata, a partire dalle isole ecologiche, dagli impianti di digestione anaerobico (con recupero energetico di biogas) e di compostaggio per il recupero della frazione organica raccolta, da localizzare in prossimità di aziende ed aree agricole quali fruitori del prodotto finale;
Art. 8 - Dare mandato alla Giunta Comunale affinché intraprenda tutti gli sforzi per minimizzare i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito di programmazione provinciale nel bacino di riferimento la realizzazione di impianti “a freddo” di selezione e riciclo degli imballaggi e delle frazioni secche con linea di estrusione per il recupero della frazione residua non differenziabile. Questa tecnologia è in grado di recuperare ancora materiali contenuti nei residui e di acquisire informazioni su oggetti e beni non riciclabili o compostabili, da utilizzare nel confronto con il mondo produttivo al fine di suggerire la sostituzione di tali oggetti con altri eco-compatibili.


Art. 9 - Dare mandato alla Giunta Comunale di adoperarsi nei confronti della soc. AMA Spa affinché i rifiuti residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento (la cui logica contrasta con l’obiettivo Rifiuti Zero) o avviati “tal quali” a discarica;
Art. 10 - Istituire l’“Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero” che abbia il compito di monitorare il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso trasparente, verificabile, partecipato e costantemente aggiornato anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale;


Art.11 - Inserire in qualità di componenti di tale Osservatorio i rappresentanti della Giunta, del Consiglio comunale, i funzionari tecnici e/o amm.vi di supporto, riservando una quota paritaria ai rappresentanti ed esperti nominati da comitati, associazioni e movimenti di cittadini che si battono sul tema specifico, che insieme procederanno alla nomina del Presidente con esperienza tecnico-scientifica specifica, esterno all’Amm.ne,
Art. 12 - Dare atto che i componenti del suddetto Osservatorio, che dovranno riunirsi almeno due volte l’anno, non percepiranno alcun compenso. Potrà essere riconosciuto per i componenti fuori sede un rimborso spese opportunamente documentato. L’osservatorio si riunirà congiuntamente alla Commissione Consiliare ambiente o con altre Commissioni che cureranno aspetti correlati determinanti.
Art. 13 - Dare mandato alla Giunta Comunale di adoperarsi affinché sia potenziata la raccolta differenziata dei rifiuti presso le utenze non domestiche, mettendo in campo accordi con gli operatori economici e le loro associazioni di categoria ed altri strumenti tecnici
Art. 14 Dare mandato alla Giunta Comunale di definire un Piano d'azione per la Prevenzione e Riduzione dei Rifiuti, con l'obiettivo di ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti del 10% entro il primo anno e miglioramento continuo per i successivi, che contenga precise modalità di attuazione e strumenti economici-finanziari messi in atto.
Art. 15 - Il Consiglio Comunale dichiara la presente deliberazione di immediata esecuzione.
 
 

 

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