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Cronaca

Nomina Marra, Raggi torna alla sbarra: il 16 marzo il processo d'appello

Assolta in primo grado il 10 novembre 2018 dall'accusa di falso documentale, i pm hanno fatto ricorso in appello

È stato fissato al prossimo 16 marzo il processo di appello nei confronti della sindaca di Roma, Virginia Raggi, assolta in primo grado il 10 novembre 2018 dal giudice Roberto Ranazzi, dall'accusa di falso documentale con la formula 'perché il fatto non costituisce reato'. 

La procura, dopo la sentenza, ha fatto ricorso in appello e il processo si terrà davanti alla II Sezione penale. Secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio, che avevano chiesto la condanna della sindaca a 10 mesi di reclusione, Raggi non fu vittima di "un raggiro ordito ai suoi danni" nelle fasi che, nell'autunno del 2016, portarono alla nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo. Un raggiro, secondo il tribunale monocratico, ideato dallo stesso Renato e da suo fratello Raffaele, che all'epoca era alla guida del Dipartimento Risorse Umane. 

Per i magistrati dunque la Raggi, difesa dagli avvocati Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, avrebbe commesso un falso documentale: mentì all'Anticorruzione del Comune di Roma riguardo al caso di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro, Raffaele. Marra senior fu promosso da vigile urbano graduato a capo del dipartimento Turismo del Comune con un incremento di stipendio pari a 20mila euro. 
 

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