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Cronaca

Sgombero piazza Indipendenza, chiesti due anni e mezzo per tre rifugiati

Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale. La difesa ne ha chiesto l'assoluzione

E' stata chiesta una condanna a due anni e mezzo di reclusione per i tre rifugiati accusati di resistenza a pubblico ufficiale in relazione a quanto accaduto il 24 agosto scorso in piazza Indipendenza. I tre imputati, di origini somalo, eritrea e etiope, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. La sentenza è prevista per il 22 gennaio. 

Fino a quel giorno resteranno anche le misure cautelari a cui i tre, a vari gradi, sono stati sottoposti da agosto, con limitazioni alla libertà di circolazione, compreso il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione in determinate fasce orarie. 

La difesa ha chiesto l'assoluzione evidenziando la situazione di caos che si venne a creare quel giorno in seguito all'operazione messa in campo da Prefettura e Questura. I fatti si riferiscono alle operazioni di sgombero della mattina del 24 agosto in piazza Indipendenza dove i rifugiati, allontanati il precedente 19 agosto dal vicino palazzo di via Curtatone, occupato dal 2013, si erano accampati. Le immagini degli idranti e le cariche contro i rifugiati fecero il giro del mondo.

Intanto, dopo la conferenza stampa negata di giovedì, quando le forze dell'ordine hanno allontanato attivisti e giornalisti che stavano tenendo una conferenza stampa in piazza Indipendenza, proprio sul processo di ieri, una delegazione di attivisti denuncia di non essere potuta entrare in Tribunale per essere presente all'udienza. 

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