Sul Gianicolo torna a vedersi Roma: potati gli arbusti sulla terrazza
Il "restauro della vegetazione" è stato curato dal Servizio giardini del Campidoglio ed ha interessato la scarpata monumentale del Parco del Gianicolo. Saranno risagomate anche le chiome di molti lecci
Dal Gianicolo torna visibile Roma. E' l'effetto della potatura massiccia che ieri ha interessata la famosa terrazza da cui si può godere di una delle viste più belle della Capitale.
Un "restauro della vegetazione" curato da Servizio giardini del Campidoglio, che ha interessa la scarpata monumentale del Parco del Gianicolo, nell'area degradante che collega la Terrazza al viale del Parco di Villa Corsini.
Spiega il vice sindaco Cutrufo: "E' soltanto uno degli interventi che nel mese di agosto sono stati programmati per la risistemazione degli alberi della Capitale".
I numerosi arbusti di Ailantus del Gianicolo (il nome significa "albero che raggiunge il cielo") erano cresciuti in poco tempo e a dismisura, rischiando di compromettere la vivibilità degli alberi della scarpata. Di qui la massiccia potatura che sarà seguita dalla risagomatura e dalla messa in sicurezza delle chiome dei circa 200 lecci e querce che hanno almeno 150 anni di vita.
"Con questo intervento intendiamo valorizzare il prezioso patrimonio degli alberi monumentali presenti in città" dice l'assessore alle Politiche ambientali Fabio De Lillo. Un intervento "di recupero vegetazionale" che, sottolinea Tommaso Profeta, vice-capo di Gabinetto del Sindaco e direttore del Dipartimento Tutela ambientale, "era già programmato nell'ambito delle potature estive che si concluderanno alla fine del mese".
Sulla presenza di arbusti invasivi sul Gianicolo aveva rilasciato dure dichiarazioni il consigliere provinciale Lobefaro il quale, felice per aver visto ascoltate le sue proteste, chiede di intervenire anche sui locali improvvisati presenti in zona: "Oltre alla"siepe che il guardo esclude" non si può far finta di niente sull'eccesso di occupazione di suolo pubblico nello storico piazzale, dove alle solite bancarelle e camion ristoro, si è affiancato l'ennesimo locale di un genere sempre più infestante la città, volto a riprodurre 'Costesmeralde' nel centro di Roma, con risultati cafoni".