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Cronaca

Finte perquisizioni, poi gli assalti: in manette la banda di poliziotti rapinatori

Erano diventati il terrore dei Castelli. Vittime preferite prostitute, spacciatori, pregiudicati ma anche imprenditori con grossa disponibilità di denaro nell'appartamento

Poliziotti ed ex poliziotti mischiati a criminali comuni per svaligiare appartamenti e ville. Guardie e ladri insieme per quello che nei fatti era diventato un vero e proprio sodalizio crimininale. Sette le persone finite in manette, tre malviventi comuni, due poliziotti ancora in servizio, rispettivamente all'Aurelio e a Frascati, e due ex agenti, tutte colte in flagranza di reato a Tor Sapienza. Qui stavano mettendo a segno l'ennesimo colpo. Vittima anche stavolta una prostituta. Già perché proprio le prostitute, insieme a spacciatori, pregiudicati o  imprenditori con grosse disponibilità di denaro liquido in casa erano i loro soggetti preferiti. Soggetti che per il loro status non avrebbero, secondo loro, mai parlato. A tradire il gruppo però una telefonata di troppo che ha fatto commettere ad uno dei poliziotti in servizio un errore. Da qui le indagini, le intercettazioni e quindi il blitz  di Tor Sapienza.

I COLPI - Secondo quanto filtra dalla Procura di Velletri sarebbero al momento sei le rapine addebitabili al gruppo. L'attenzione però è su altri quattro casi che porterebbero i colpi a dieci. Ville e appartamenti dei Castelli il bersaglio preferito. Non mancano però incursioni a Roma Sud o appunto a Tor Sapienza.

MODUS OPERANDI - Entravano mostrando i tesserini e fingevano perquisizioni o banali controlli. Brandivano le pistole, tutti insieme, e mettevano a tacere le loro vittime. Quindi ripulivano l'appartamento o la villa, arrivando a portare via centinaia di migliaia di euro. A raccontare le loro azioni sono le vittime ed il lavoro degli inquirenti ora si concentra proprio sul riscontro degli elementi che possano legare insieme i vari colpi e a portare così ad addebitare alla banda tutta una serie  di rapine.

LE INDAGINI - Le indagini sono scattare undici mesi fa a seguito di un colpo messo a segno in una villa di Castel di Leva. Le modalità, troppo simili ad un colpo messo a segno due giorni prima, aveva indotto a pensare ad una banda seriale. A portare sulla pista giusta una telefonata di troppo di uno dei poliziotti, quello in servizio all'Aurelio, che ha insospettito i colleghi. Da qui sono scattate le intercettazioni. Nei giorni scorsi lo scambio di telefonate era inequivocabile: un altro colpo stava per essere messo a segno. Una prostituta la vittima, in quel di Tor Sapienza. Così la Stradale di Albano, coordinata da Renato Cortese, capo della squadra mobile, ha deciso di intervenire. Niente bottino stavolta per il gruppo: solo manette.

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