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Cronaca

Scontri a Tor Vergata: è ancora polemica tra le due fazioni di studenti

Le due versioni dei fatti riportate dagli studenti di destra e quelli di sinistra non coincidono. I giovani del Blocco studentesco definisco "violenti" quelli dei Collettivi che, invece, sostengono di essere stati vittime di una spedizione punitiva

La versione dei fatti è passibile di diversa interpretazione. A seconda che siano gli universitari di destra o quelli di sinistra a parlare, ci si trova davanti a racconti non coincidenti se non addirittura opposti. A distanza di pochi giorni dagli scontri all'università di Tor Vergata, le due fazioni continuano a darsi addosso.

I ragazzi dei Collettivi studenteschi denunciano ai microfoni di Uniromatv che da parte loro non c'è alcuna responsabilità per gli scontri fisici. "Da parte nostra non c'è mai stato nessun tentativo di dar vita a uno scontro fisico contro nessuno – hanno dichiarato alcuni studenti - solo volantini e manifestazioni pacifiche. C'è stata una parte politica di studenti, che fa capo a Blocco studentesco e Casa pound, che ha deciso di aggredirci. Questo non è un problema solo dei collettivi ma di tutti gli studenti che passavano di là, chiunque poteva cadere vittima delle loro aggressioni".

Gli universitari di sinistra hanno commentato, inoltre, la misura presa dal Senato accademico, in seguito agli scontri, di stoppare fino alle elezioni studentesche di maggio, ogni iniziativa culturale degli studenti per evitare di fare politica attraverso altre iniziativa.  "Questa è una reazione fascista al fascismo – hanno dichiarato ancora i giovani a Uniroma tv – Non è impedendo la libertà di espressione che si risolvono i problemi".

Posizione questa condivisa anche dal docente di Teoria della letteratura a Tor Vergata, Raoul Mordenti, che ha definito "illegale"  e "anticostituzionale" la delibera che blocca le attività culturali degli studenti: "Chiedo – ha detto - che le nostre autorità accademiche ci ripensino".

Ma la versione dei fatti fornita dal Blocco studentesco è decisamente diversa.  Francesco Polacchi, responsabile nazionale dei movimenti studenteschi di destra, ha spiegato in un'intervista al Tempo che: "le loro intimidazioni - ha dichiarato parlando dei gruppi di sinistra - sono programmate per farci smettere di fare politica. Loro non cercano un confronto se non fisico. Vogliono solo toglierci di mezzo". Ricordando gli episodi passati di scontri con i rivali di sinistra, Polacchi ha aggiunto che "spesso sono stati i rash di sinistra a bloccare gli studenti di destra" con slogan del tipo "camerata basco nero il tuo posto è al cimitero".

Lo stesso Polacchi dice, infine, di essersi più volte trovato per questa conflittualità  in situazioni a rischio. "L'ultima volta stavo andando a vedere una partita di pallanuoto dei Black Shark Capitolini under 20. Ero sulla Pontina, viaggiavo verso Anzio. A un tratto trovo una manifestazione non autorizzata dei compagni. Metto la testa fuori dell'auto. Mi riconoscono e in quaranta mi vengono addosso. Ero con tre amici. Ci siamo menati. Difesi fino alla fine, poi loro, vigliacchi, se ne sono andati. È un continuo".

Le interviste di Uniromatv

 
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