Incidente in Etiopia: Pilar e Virginia, le due ragazze romane morte nel disastro aereo
Le due giovani lavoravano con il World Food Programme. Il cordoglio della sindaca di Roma Virginia Raggi
Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti sono morte nell'incidente aereo dell'Ethiopian Arlines. Le due ragazze romane lavoravano con ruoli diversi nel World Food Programme dell'Onu. Si stavano recando a Nairobi dove avrebbero partecipato alla conferenza sul clima organizzato dalle Nazioni Unite.
Pilar Buzzetti, 30 anni, lavorava da quasi quattro anni al World Food Programme. Ex studentessa Università Roma Tre, aveva conseguito la laurea specialistica in Relazioni Internazionali con 110. Era stata consulente anche per l'associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa, e volontaria con il gruppo di Medici Senza Frontiere. Da lì il percorso che l'ha portata nel ramo dei servizi umanitari e con l'Onu.
Cordoglio per le 157 vittime dell’incidente aereo di Addis Abeba in #Etiopia. Profondo dolore per l’Italia e per @Roma.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 10 marzo 2019
Sono vicina alle famiglie dei nostri concittadini coinvolti nella tragedia del Boeing 737.
Vittima del disastro aereo anche Virginia Chimenti, lei di 26 anni. Lei dopo aver studiano nel liceo Amedeo Avogardo nel quartiere Coppedè di Roma, si era poi trasferita Milano. Lì la lauera alla Bocconi, con indirizzo ecomonico commerciale, quindi il master a Londra in studi orientali.
Poi l'esperienza alla United Nations Capital Development Fund e all'Ifad, International Fund for Agricultural Development. Dal 2017 era funzionaria consulente Budget Officer del WFP dell'Onu. Con la passione per l'Africa anche lei era diretta, con Pilar, Paolo Dieci, e gli altri a Nairobi, dove però non è mai giunta.
Profondo dolore per la tragedia in Etiopia in cui hanno perso la vita 8 italiani, tra i quali ci sono nostri concittadini del Lazio. Ci stringiamo ai loro familiari, l’Italia perde donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura e nella cooperazione
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 10 marzo 2019