"Valentino opening soon". Così la nota casa di moda si prepara ad inaugurare il suo nuovo megastore tra piazza di Spagna e piazza Mignanelli. Una struttura imponente da mille metri quadrati distribuiti su due piani per un totale di 12 ingressi che riqualificherà gli ex locali di Wind e American Express, ubicati rispettivamente al civico 36 e 38, rimasti chiusi per diversi mesi. Il macro-progetto prevede l'apertura di altri venti store tra New York e Roma entro il prossimo anno. Il tutto all'esorbitante cifra di 100 milioni di euro. Nessuna novità invece per Valentino Spa che rimarrà nella sede storica presso il palazzo di piazza Mignanelli, a pochi metri dal nuovo megastore.

IL PROGETTO - L'ambizioso progetto affonda le sue radici nello scorso aprile quando l'ex emiro del Qatar, nonché rappresentante del fondo, Khalifa al-Thani era stato ricevuto dall'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno in una visita ufficiale in cui aveva spiegato come Roma fosse interessante "non solo come attrazione culturale ma anche come grande forza per gli investimenti". Promessa mantenuta per lo sceicco persiano che lo scorso 8 novembre ha acquistato l'intero stabile di piazza Mignatelli all'esorbitante cifra di 100 milioni di euro.

L'ADDIO AL MADE IN ITALY - L'emiro del Qatar, oltre a essere il nuovo proprietario del locale, è anche proprietario del gruppo Valentino. Il 12 luglio 2012, infatti, la casa di moda fondata da Garavani è stata venduta insieme al marchio M Missoni alla società Mayhoola for Investments del Qatar per l'esorbitante cifra di 700 milioni di euro. Un amaro destino comune ad altri marchi di lusso italiani. Prima di Valentino, infatti, a spostarsi a Est sono stati Cerruti, passato alla Trinity Ldt di Hong Kong nel 2010, e Gianfranco Ferrè, acquisito dal Paris Group di Dubai nel 2011.