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Tentò di rapire neonato a Ponte Mammolo: accettata la richiesta di perizia psichiatrica

Accolta l'istanza avanzata dell'avvocato della 25enne. La psicologa del carcere di Rebibbia ha relazionato il Tribunale sullo stato di salute di Anka Georgieva Serafinova, arrestata lo scorso 11 novembre con l'accusa di 'Tentato rapimento'

Lo aveva dichiarato in un'intervista a Roma Today subito dopo la convalida del fermo di polizia giudiziaria nei confronti della propria assistita: "Avanzeremo richiesta di perizia psichiatrica". A distanza di un mese esatto dal tentativo di rapimento di un neonato di otto mesi, 'sfilato' dalle mani di una donna di Vicovaro Mandela mentre era in attesa del proprio autobus alla fermata della metropolitana Ponte Mammolo, Anka Georgieva Serafinova, la 25enne bulgara residente in un campo nomadi nel napoletano, rimane ancora in carcere, in attesa del risultato peritale disposto dalla psicologa del carcere di Rebibbia dove è detenuta dall'11 novembre con l'accusa di "Tentato rapimento".

PERIZIA PSICHIATRICA - A confermare il tutto l'avvocato Andrea Volpini, che assieme alla collega Carla Serra, sta difendendo d'ufficio la 25enne ancora detenuta alla casa circondariale di Rebibbia. "Hanno accettato la nostra richiesta di perizia psichiatrica - spiega il legale del Foro Romano -. Domani 12 dicembre verrà nominato un perito del Tribunale per relazionare lo stato di salute della nostra assistita".

LA STORIA DI ANKA - Una storia, quella del rapimento compiuto da Anka Georgieva Serafinova, dietro alla quale si nasconderebbero problemi psicologici della giovane, che subito dopo il fermo confermò di aver preso il neonato dalle mani della madre raccontando poi ai giudici i propri problemi. Una storia difficile quella di Anka cominciata con la perdita di tre figli in seguito ad un incendio scoppiato in Bulgaria, sino ad arrivare ad essere lasciata dal marito. Una giovane in stato confusionale, bisognosa di aiuto, fermata in totale smarrimento da due giovani 16enni e dal personale di vigilanza della linea ferrata sotterranea prima di riuscire a portare via il piccolo da Ponte Mammolo.

PSICOLOGA DI REBIBBIA - Una perizia psichiatrica richiesta anche da una delle psiocologhe del carcere romano dove la 25enne bulgara è ancora detenuta. "Subito dopo il fermo - spiega ancora l'avvocato Volpini - gli psicologi del carcere di Rebibbia hanno avanzato autonomamente al Tribunale di Roma una loro richiesta di perizia psichiatrica sospendendo di fatto il primo grado di giudizio previsto per la giornata del 10 dicembre. Una situazione di smarrimento confermata anche dagli addetti alla vigilanza della metropolitana".

TRENTA GIORNI - Un incarico peritale che verrà valutato in questi giorni e che dovrebbe far slittare il processo a trenta giorni a partire dalla giornata del 10 dicembre. Il giudizio previsto per il prossimo mese di gennaio 2014.

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