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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Monteverde / Circonvallazione Gianicolense

San Camillo: “paziente in coma abbandonato”. Dg: “No fu parcheggiato”

La denuncia è dei familiari dell'uomo, secondo i quali, l'uomo colpito da infarto e ora in coma non avrebbe ricevuto le giuste cure. Morrone: "Non corrisponde al vero"

Una nuova denuncia investe l'ospedale San Camillo, quella fatta dai familiari di un paziente cardiopatico che, a loro avviso, sarebbe stato parcheggiato in coma nel reparto sbagliato e senza le cure intensive necessarie.

A questa accusa risponde, in una nota,  il direttore generale del San Camillo Forlanini Aldo Morrone sul caso di Antonio Di Blasio: “Non corrisponde al vero che il paziente non abbia ricevuto tutte le cure intensive necessarie; è stato, al contrario, monitorato e assistito intensivamente presso la rianimazione. Non risponde al vero che sia stato 'parcheggiato in attesa del decesso' nella chirurgia d'urgenza".

Il cardiopatico di 66 anni, fu colpito da infarto il 25 gennaio scorso e ora è in coma e secondo i parenti - come hanno denunciato al Corriere.it – è stato soccorso con 34 minuti di ritardo e dopo il ricovero collocato nel reparto sbagliato "perché avviato a morire".
I familiari denunciano che Di Blasio si trova in coma al reparto di chirurgia generale del San Camillo. "Parcheggiato lì senza le cure intensive di cui avrebbe bisogno. I medici ci hanno detto che è 'clinicamente avviato a morire nei prossimi sei mesi', ma noi non ci arrendiamo".

Diversa la versione di Morrone: "Un medico della Rianimazione è stato incaricato, in qualità di tutor, di mantenere quotidianamente i rapporti con la famiglia, che ha mostrato di aver perfettamente compreso la gravità della situazione, consapevole che lo sforzo terapeutico messo in campo rappresentasse un tentativo estremo di offrire una chance di cura a un paziente che aveva subito un arresto di circolo così lungo da rendere una ripresa neurologica estremamente improbabile. L'assistenza in un reparto intensivo non sarebbe stato appropriato alle sue condizioni". Il direttore del San Camillo ripercorrendo tutte le tappe del caso clinico, ricorda tra l'altro che il paziente ha avuto un "precedente infarto e già trattato con angioplastica" e che ha "un'attività respiratoria autonoma valida, pur rimanendo in coma profondo, con assenza di qualsiasi segno di ripresa di coscienza e di motilità". "Successivamente è stato proposto il trasferimento del signor Di Blasio - sottolinea Morrone - nei centri di riabilitazione neurologica indicati dai familiari stessi e avendo avuto risposta positiva nei giorni scorsi dalla Lungodegenza dell'Istituto San Raffaele di Cassino, il paziente stamattina stessa alle ore 9:00 - conclude - è stato trasferito. La figlia ha ringraziato il personale tutto della Divisione di medicina, per l'assistenza fornita al genitore".
 

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