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Cronaca Esquilino

False denunce in cambio di passaporti veri: arrestati 5 falsari indiani

Con delle finte denunce riuscivano ad ottenere nuovi passaporti dall'ambasciata indiana. Ogni passaporto veniva rivenduto a cifre tra i 100 e i 300 euro, per un guadagno totale mensile di 100.000 euro

Un'organizzazione di extracomunitari è finita oggi in manette con l'accusa di produrre  false denunce di smarrimento di passaporti indiani in cambio di denaro. False denunce che poi venivano usate per richiedere documenti immacolati o per una sanatoria o il permesso di soggiorno.

E' questo il risultato dell'operazione Punjab che ha portato all'arresto di 5 cittadini indiani dopo otto mesi di indagini. Gli arrestati avevano anche un complice, un cittadino romano, titolare di una copisteria in via XXsettembre. Qui venivano prodotte le false denunce di smarrimento di passaporti indiani che venivano poi presentate all'ambasciata indiana per ottenere nuovi passaporti puliti dall'ambasciata e permessi di soggiorno.

I cinque fermati a Roma dovranno ora rispondere dell'accusa di contraffazione e favoreggiamento alla permanenza di clandestini a scopo di lucro. Denunciato a piede libero il romano titolare della copisteria.

I fermati vendevano i passaporti a cittadini indiani provenienti da tutta italia per cifre che oscillavano tra i 100 e i 300 euro. Secondo una stima del commissariato Esquilino l'affare portava nelle tasche dei 5, circa 100.000 euro al mese.

Una volta acquistate, le finte denunce di smarrimento di passaporti, che a volte costruivano nuove identità, erano pronte per essere presentate all'ambasciata indiana allo scopo di ottenere il rilascio di nuovi passaporti intonsi e rinnovare facilmente il permesso di soggiorno con nuove date.

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