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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ucciso sul Raccordo: condannato a 8 mesi il poliziotto che sparò a Bernardino Budroni

Oggi la sentenza d'appello. La sorella Claudia: "E' un omicida, giustizia è fatta"

Condannato in appello il poliziotto che ha ucciso Bernardino Budroni nel luglio del 2011, sul Grande Raccordo Anulare. I giudici hanno ribaltato la sentenza nel secondo grado di giudizio: 8 mesi di reclusione è la pena stabilita per Michele Paone, l'agente che ha premuto il grilletto contro la vittima durante un inseguimento. 

"Quello di Bernardino Budroni fu omicidio di Stato. Oggi lo possiamo dire, dopo tanti anni e una sentenza di primo grado che aveva assolto l’agente" ha commentato l’avvocato Fabio Anselmo, legale di parte civile specializzato nei più noti casi giudiziari italiani di 'malapolizia', fuori dal tribunale.

Dino, lo chiamavano così gli amici, 40 anni di Fontenuova, scappava quella notte da casa dell'ex ragazza. Lei aveva chiamato le forze dell'ordine accusandolo di disturbo della quiete pubblica, lui, alla vista degli agenti, era fuggito in auto. Una corsa terminata con l'auto sul guard rail e un colpo di pistola, fatale. Secondo la difesa il poliziotto ha sparato per arrestare la marcia dell'auto, ma l'accusa ha sempre sostenuto che mezzo era già fermo. E che non c'era alcun bisogno di sparare se l'intento era esclusivamente quello di stoppare la corsa. 

Oggi, in appello, è arrivata la sentenza, opposta rispetto al primo grado, con condanna per  omicidio colposo. "E' vero sono pochi mesi, ma almeno è stata ristabilita la verità" commenta Claudia Budroni, sorella di Dino, in prima linea da sette anni per fare luce sulla morte del fratello. "Finalmente posso chiamarlo omicida. Ma la battaglia non è finita. Continueremo a lottare perché non indossi più una divisa". 

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