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Cronaca

Pacchi bomba: aperte le indagini,seguita la pista anarchica

La procura di Roma ha aperto un fascicolo: si procede per attentato con finalità di terrorismo. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Ros. Per l'ambasciata svizzera si segue la pista anarchica

Si sono subito aperte le indagini in merito ai due pacchi bomba esplosi stamattina nelle ambasciate del Cile e Svizzera. Si indaga anche sui falsi allarmi bomba che ci sono stati in centro e a piazza Marconi. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul pacco bomba esploso all'ambasciata svizzera. Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, capo del pool antiterrorismo, procede per attentato con finalità di terrorismo.

Le indagini sono affidate ai carabinieri del Ros. Gli esperti stanno prendendo in esame i resti del pacco bomba e dovranno invece accertare il potenziale dell'ordigno e la provenienza del pacco del quale è rimasto ben poco.

Per il pacco bomba esploso nell'ambasciata svizzera si starebbe seguendo la pista anarchica, ovvero anarchici italiani che avrebbero legami con alcuni detenuti del nostro paese rinchiusi nelle carceri svizzere. Sarebbe proprio questa la pista privilegiata seguita dagli investigatori: analisti ed esperti di antiterrorismo e intelligence, dalle prime informazioni raccolte, sembrerebbero infatti non avere dubbi sulla matrice anarchica dell'attentato. Anche se al momento non risulterebbe esserci alcuna rivendicazione né vi sarebbero legami con i precedenti pacchi bomba spediti alle principali cancellerie europee.

In particolare, viene fatto notare da fonti qualificate, nelle carceri svizzere sono detenuti diversi anarchici italiani. In tre sono stati arrestati dalle autorità svizzere lo scorso 15 aprile con l'accusa di preparare un attacco contro una sede svizzera dell'Ibm. I tre, secondo le autorità svizzere, farebbero parte di un gruppo di eco-terroristi denominato 'Il silvestre' e nella loro auto sarebbero state trovate ingenti quantità di esplosivo. Nelle carceri elvetiche è detenuto anche M. C., lo storico anarco-insurrezionalista svizzero arrestato proprio in Italia, nel 1991, dopo un conflitto a fuoco con la polizia.

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