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Cronaca

Caso Orlandi: ossa trovate nella cripta dove c'è la tomba di De Pedis

I resti nella cassetta trovata all'interno della bara di Enrico De Pedis potrebbero non appartenere al boss, la cui salma è ben conservata. Saranno analizzati dalla polizia scientifica

All'interno della bara di Enrico De Pedis è stata trovata una cassetta con altri resti che potrebbero non appartenere al boss, la cui salma era invece ben conservata. I resti ossei saranno esaminati dalla polizia scientifica. A renderlo noto è l'Ansa.

Walter Veltroni ha commentato il ritrovamento della cassetta: "La scoperta di una cassetta contenente delle ossa nella bara di De Pedis conferma la stranezza di una simile sepoltura e apre interrogativi a cui la magistratura darà risposte". Veltroni ricorda come "quando qualche settimana fa con una interrogazione parlamentare sono tornato a porre la questione e le mille domande ancora aperte il mio intento era proprio questo". "Ora l'ispezione della tomba di De Pedis - sostiene l'ex sindaco di Roma - nella Basilica di Sant'Apollinare è il segnale di grande sensibilità e attenzione da parte della Procura alla ricerca della verità giudiziaria per il rapimento di Emanuela Orlandi. Ora è necessario andare avanti per eliminare l'anomalia della sepoltura del boss della banda della Magliana in un luogo sacro, anomalia che offende i cattolici e tutti i cittadini onesti. E andare avanti per cancellare i dubbi e il buio che sinora ha circondato il rapimento e la sorte della giovanissima Emanuela: lo dobbiamo a lei, alla sua famiglia, al nostro Paese. Per questo l'impegno della Procura e degli inquirenti è un buon segno".

Apertura tomba di De Pedis a Sant'Apollinare

Nella cripta di S.Apollinare, oltre alla tomba di Enrico De Pedis e "in un ambiente ben distinto, c'è un ossario che contiene i resti di persone vissute anche 200 anni fa", afferma l'avvocato Lorenzo Radogna, legale di Carla Di Giovanni, vedova di Enrico De Pedis, in merito alla notizia del prelevamento di una cassetta contenente delle ossa. "Si tratta di resti che fanno parte dell'ossario, mentre nessuna cassetta è stata rinvenuta nella bara di De Pedis o nell'ambiente che ospitava la tomba".

Un punto, quest'ultimo, su cui insiste anche l'altro avvocato della Di Giovanni, Maurilio Prioreschi, interpellato dai cronisti al termine dell'ispezione nella chiesa. "Nella bara non sono state trovate cassette con ossa", ha dichiarato Prioreschi, che oggi, insieme a Radogna, ha assistito all'apertura della tomba a Sant'Apollinare. "Nella cripta - spiega inoltre Prioreschi - è stata buttata giù una parete con un martello pneumatico, e qui sono state trovate molte scansie e scatole con delle ossa. Ho sentito dagli investigatori che sarebbero stati fatti oltre 200 prelievi", di materiale osseo. L'avvocato ha, quindi, ricostruito quanto avvenuto nel corso della giornata. "Prima - spiega - è stata rimossa la lapide in marmo, quindi è stato aperto il sarcofago. L'attività è stata molto complicata per le dimensioni della struttura che è lunga oltre 190 centimetri. Poi è stata aperta la tomba e si è proceduto con l'identificazione. E' stata trovata una nicchia, é stata buttata giù una parete con un martello pneumatico, e qui sono state trovate molte scansie e scatole con delle ossa". (Fonte Ansa)

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