Ospedali psichiatrici giudiziari, Marroni: "Creare strutture sanitarie d'accoglienza"
Tra meno di un anno gli ospedali psichiatrici giudiziari chiuderanno. Il Garante dei detenuti del Lazio ha compiuto una visita nell'Opg di Aversa per discutere sugli 80 internati, residenti nel Lazio
Il 31 marzo del 2013 gli ospedali psichiatrici giudiziari saranno chiusi. E' alla luce di questo provvedimento legislativo che il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni ha compiuto una visita nell'Opg "Francesco Saporito" di Aversa. L'obiettivo è quello di rassicurare gli 80 internati residenti del Lazio e che si trovano nell'Opg campano e iniziare un giro d'orizzonte sulle problematiche di queste persone anche alla luce della scadenza del 31 marzo dell'anno prossimo. Ad Aversa il Garante ha incontrato la direzione dell' istituto, i responsabili della polizia penitenziaria e gli operatori della Asl che assicurano il servizio all'interno della struttura. Successivamente Marroni ha visitato le sezioni e ha incontrato alcuni reclusi.
Nel corso dei colloqui con la direzione e con i medici il Garante ha fatto il punto, in vista dell'imminente chiusura degli Opg, sulle procedure attivate per favorire la presa in carico degli internati da parte dei servizi sanitari locali che saranno ancora detenuti a 31 marzo 2013. Dalla visita sono emerse criticità che dovranno essere affrontate dalle diverse Asl della Regione Lazio. Oltre ai nodi di carattere economico, legati alla situazione economico/finanziaria della sanità laziale, vi sono problematiche di carattere logistico: diversi internati sono anziani e più che questioni di natura psichiatrica presentano problemi geriatrici. Altri 20 degli attuali internati possono essere dimessi subito perché sono cessate le ragioni che imponevano le misure di sicurezza, ma non ci sono strutture che li possano accogliere.
"E' una sfida coraggiosa e complessa quella che abbiamo assunto di chiudere gli Opg - ha detto Marroni -. Per questo occorre adoperarsi affinché gli organi competenti (Regione, comuni, Asl) si facciano carico di come assistere queste persone. Bisognerà creare strutture sanitarie di accoglienza e fondamentale sarà la presa in carico delle Asl per garantire la continuità terapeutica".
