Pineta Sacchetti, protestano i lavoratori dell'ospedale Cristo Re: "Da due mesi senza stipendio"
In stato d'agitazione i sindacati Cgil, Cisl e Uil e la Nursind. "Non solo le mancate retribuzioni. Aspettiamo anche l'accreditamento dalla Regione"
Rimane lo stato di agitazione per il lavoratori della struttura sanitaria religiosa Cristo Re che si trova in zona Pineta Sacchetti, in via delle Calasanziane. Come denunciano le organizzazioni sindacali che ieri hanno organizzato una mobilitazione di protesta, circa 500 lavoratori sono senza stipendio da oltre due mesi.
Ma non solo. Spiega il segretario aziendale della Cisl Fp, Alberto Ventola: “Non è solo la questione delle retribuzioni. Da quattro anni viviamo in uno stato di sofferenza economica. La Congregazione Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario si è trovata in uno stato di insolvenza e si è proceduto al concordato preventivo, ma l'operazione avviata due anni fa è ormai in scadenza e siamo preoccupati sull'esito finale e sull'effetto che potrebbe avere sul futuro dei lavoratori”. Come ha aggiunto Ventola “alla congregazione religiosa dovrebbe sostituirsi il gruppo privato Giomi presieduto da Emmanuel Miraglia. Ma per effettuare questo passaggio si attende l'accreditamento definitivo per l'esercizio da parte della Regione Lazio”.
Ieri i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il direttore generale dell'Asl RmE, Angelo Tanese. Sul tavolo entrambe le questioni che mettono in una “situazione incerta” il futuro lavorativo dei dipendenti. Spiega Ventola: “Ci ha confermato che per quanto riguarda il pagamento degli stipendi, la Asl RmE ha certificato e messo in liquidazione le fatture della produzione del Cristo Re ma che ad oggi tali crediti non sono stati ancora incassati dall'amministrazione, a causa della mancata comunicazione da parte del Cristo re alla Asl RmE del nominativo della banca alla quale è stato ceduto il credito”.
Per quanto riguarda i tempi che saranno necessari per definire l'accreditamento dell'ospedale invece i sindacati hanno sottolineato che “il 20 maggio dovranno essere terminati i lavori, come disposto dal decreto regionale. Solo dopo tale data la Asl RmE potrà effettuare le ispezioni, che dovranno avvenire entro e non oltre 45 giorni. Concluso questo iter si potrà procedere con l'accredito definitivo”. Domani una nuova mobilitazione: “Andremo davanti al giudice fallimentare per avere anche da parte sua delle garanzie. Non vorremmo fare la fine del Regina Apostolorum, dove ci fu un passaggio di consegne anomalo col privato e alla fine la Regione non ha riconosciuto l'accreditamento”.
In stato di agitazione anche il sindacato Nursind che scrive: “Come risultato della manifestazione pacifica svolta davanti all’Ospedale Cristo RE dell’Istituto “Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario” e dopo l’incontro avvenuto sempre oggi con la Direzione, Nursind prende atto della volontà dell’Ente nel dirimere al più presto, circa 48 ore, la questione collegata alla regolarizzazione delle retribuzioni pregresse. Naturalmente saremo sempre vigili e informeremo immediatamente i lavoratori per quanto riguarda tutte le situazioni collegate al riallineamento dello stipendio”. Intanto una lavoratrice, G.G. a causa del ritardo nei pagamenti, ha comunicato alla Direzione dell’Ospedale l’inizio dello sciopero della fame in attesa del saldo degli stipendi arretrati.