Omicidio Umberto Ranieri, condannato a 5 anni l'assassino. La rabbia dei parenti dopo la sentenza
Le motivazioni della sentenza, che ha lasciato con l'amaro in bocca i familiari dell'artista ucciso, arriveranno tra 90 giorni
È stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio preterintenzionale Jelassi Mohamed Aziz, il 18enne italiano di origini tunisine che lo scorso 17 marzo, a Roma, colpì con un pugno Umberto Ranieri, 55 anni. L'uomo, originario di Paglieta, artista noto come Nniet Brovdi, morì pochi giorni dopo.
A giugno fu arrestato il giovane ritenuto responsabile, poi processato con rito abbreviato, grazie al quale ha avuto uno sconto della pena di un terzo.
La violenza si scatenò nella capitale, a largo Preneste. Secondo quanto ricostruito, l'abruzzese chiese a un gruppo di giovani di non sporcare a terra. Si scatenò un battibecco, che poi sfociò nella violenza. Il ragazzo fuggì in compagnia degli amici, lasciando a terra l'uomo ferito. E non si è mai costituito, finché, più di tre mesi dopo, le indagini hanno permesso di risalire a lui.
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Le motivazioni della sentenza, che ha lasciato con l'amaro in bocca i familiari dell'artista ucciso, arriveranno tra 90 giorni. I genitori si sono costituiti parte civile, chiedendo un risarcimento da 1 milione di euro.
In tribunale c'era il papà dell'artista, Filomeno e la moglie Anna. I familiari sono assistiti dall'avvocato Giacinto Ceroli. "Sono rimasti molto delusi, soprattutto il padre - commenta il legale - per una pena così esigua. Aspettiamo di leggere le motivazioni e poi considereremo l'eventualità di un ricorso in appello". A favore dell'imputato la giovane età e altre attenuanti.