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Cronaca Trullo

Omicidio al Trullo: parenti e amici piangono “Sgamboccino”

Marco Musci, la vittima crivellatta da 7 colpi di pistola, aveva numerosi precedenti penali. La sorella in lacrime: “Me la pagherà, me la pagherà”. Certo il movente: Giorgio Stassi ha ucciso perchè Musci improtunava la figlia

“Me la pagherà. Me la pagherà”. La rabbia e il dolore di Monia Musci, sorella di Marco Musci, il 27enne assasinato ieri in via del Monte delle Capre al Trullo, ieri erano incontrollabili. Un “regolamento” di conti per una storia che non doveva esserci, tra la vittima e la figlia dell'omicida secondo il quale Musci importunava la sua piccola.  “Una faida familiare”, così l'ha definita il Sindaco Gianni Alemanno.

Marco Musci al Trullo era conosciuto. Gli avevano anche affibiato un soprannome, “Sgamboccino”. Non era solo il quartiere a conoscerlo, ma anche la polizia. Numerosi i precedenti penali a suo carico e la squadra mobile sospettava che dietro alcune recenti rapine in autogrill potesse esserci anche lui. Per questo, secondo quanto riporta oggi il giornale Il Messaggero, Musci era intercettato.

Ormai chiara la dinamica dell'omicidio. Giorgio Stassi, il 48enne omicida, ieri aveva dato appuntamento a Musci proprio per discutere della storia con sua figlia. I due discutono animatamente, ne nasce un alterco, forse le mani, fino a quando non spunta fuori la pistola.

Sette, forse otto, i colpi sparati contro Sgamboccino che finisce a terra crivellato di colpi. Stassi scappa via con la sua moto. Fugge, non si sa bene dove, ma ad un certo punto cade. La sua moto è inutilizzabile, così ruba uno scooter. Riprende a correre, ma i carabinieri lo braccano. Ancora poco e la sua fuga sarebbe finita.

“Importunava mia figlia”, dirà appena arrestato.

In via del Monte delle Capre, sotto il sole cocente, il dolore della famiglia Musci. "Marco, Marco, dove sei?", piangeva disperata la madre della vittima. "Io mio fratello Marco l'ho visto nascere. Questa me la pagherà", ha detto con un misto di rabbia e dolore Monia, la sorella maggiore rivolgendosi allo zio.
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