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Cronaca

Omicidio Sara Di Pietrantonio: ergastolo per l'ex fidanzato Vincenzo Paduano

Paduano è stato condannato così per due reati distinti, l'omicidio pluriaggravato e lo stalking accogliendo la decisione dei giudici della Suprema Corte

Vincenzo Paduano, il vigilante in carcere per l'omicidio dell'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, uccisa e data alle fiamme il 29 maggio 2016 in via della Magliana a Roma, è stato condannato all'ergastolo. A deciderlo i giudici della Corte d'Assise d'Appello dopo che la Cassazione lo scorso aprile aveva disposto un processo d'appello bis, ritenendo il reato di stalking non assorbito in quello di omicidio, come invece sostenuto nel primo processo d'appello.

Vincenzo Paduano condannato all'ergastolo

Paduano è stato condannato così per due reati distinti, l'omicidio pluriaggravato e lo stalking accogliendo la decisione dei giudici della Suprema Corte che nelle motivazioni della sentenza avevano sottolineato come "la tesi per la quale il delitto di omicidio aggravato assorbe il delitto di atti persecutori è errata". Una decisione, quella di oggi, in linea con quanto stabilito già dai giudici in primo grado che avevano inflitto l'ergastolo a Paduano.

Come è morta Sara Di Pietrantonio

Era la notte del 29 maggio di tre anni fa quando Sara Di Pietrantonio, studentessa di 22 anni venne strangolata e data alle fiamme in via della Magliana a Roma dal suo ex fidanzato Vincenzo Paduano. All'alba, dopo la segnalazione di un'auto in fiamme, i vigili del fuoco intervenuti a spegnere l'incendio trovarono a poca distanza dall'auto il corpo semicarbonizzato di Sara.

A condurre le indagini gli agenti della squadra mobile, che sentiti i familiari e gli amici arrivarono in breve tempo a individuare Paduano che, nonostante la loro relazione fosse finita, continuava a perseguitare Sara. Le indagini puntarono subito sull'ex fidanzato che non si era rassegnato alla fine della storia. Fermato, confessò di aver ucciso Sara per gelosia. Secondo la ricostruzione della notte del delitto Paduano, mentre era di turno come vigilantes, lasció il posto di servizio arrivando sotto casa del ragazzo che frequentava in quel periodo Sara.

Aspettó che la giovane lo riportasse a casa e inizió a seguirla. Paduano speronò l'auto della ex costringendola a fermarsi, e una volta bloccata in strada la tramortì e strangoló dandola alle fiamme. Condannato in primo grado all'ergastolo, la pena venne ridotta in appello a 30 anni di reclusione ritenendo il reato di stalking assorbito in quello di omicidio. Oggi, dopo la decisione della Cassazione di rinviare a una nuova sezione della Corte d'Appello il processo per rideterminare la pena, Paduano è stato condannato all'ergastolo.

Il commento della mamma di Sara di Pietrantonio

Concetta Raccuia, mamma di Sara Di Pietrantonio, dopo la sentenza di condanna all'ergastolo per Paduano, commenta con una speranza: "Sara non ce la riporta più nessuno, nemmeno dieci ergastoli. Spero che tutto questo dolore possa servire per altre ragazze, altre donne che si trovano in questa difficile situazione dello stalking psicologico". 

Ad attendere la sentenza, con i familiari, c'erano anche gli amici di Sara. "La Corte ha fatto oggi qualcosa per gli altri - ha sottolineato - è stato riconosciuto lo stalking come reato autonomo dall'omicidio e punito in presenza di una violenza invisibile" 

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