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Cronaca Castro Pretorio / Sottovia Ignazio Guidi

Omicidio a Porta Pia, da ballerina a clochard tra violenze e abusi sessuali: la storia di Norma Maria

Norma Maria Moreira da Silva, uccisa a Porta Pia, frequentava la stazione Termini e lo scalo Tiburtino

Una vita come sulle montagne russe. Fatta di sogni e illusioni, gioie e incubi. Lunghi. Oscuri. Come quelli vissuti negli ultimi anni passati a Roma nel mondo degli "invisibili". Norma Maria Moreira da Silva, la 49enne brasiliana uccisa nel sottovia Ignazio Guidi, era già balzata agli onori della cronaca in passato. Ancora per una storia di violenza. Ancora lei la vittima. Eppure, chi la conosceva, l'ha sempre descritta come una persona di cuore. 

Le indagini dell'omicidio: indagato un 50enne

E' morta nella notte tra il 13 e il 14 novembre. Colpita con ferocia, forse con un bastone o con una pietra. Il suo volto reso irriconoscibile, con una caviglia rotta, nuda e lasciata cadavere in uno dei sottopassi di piazzale della Croce Rossa, vicino Porta Pia ed al Ministero dei Trasporti. A dare l'allarme era stato un operaio della Multiservizi che doveva ripulire l'area che costeggia il Muro Torto.

L'esito dell'autopsia chiarirà esattamente quale è stato il colpo fatale e se la vittima sia anche stata violentata. Tra le ipotesi, che si tratti di un delitto maturato in ambienti di senzatetto che frequentano la zona. Diverse persone, tra cui alcuni clochard, sono stati ascoltati in queste ore dagli investigatori per poter ricostruire con chi abbia trascorso le sue ultime ore di vita e se conoscesse il suo aggressore. Non si esclude però nessuna altra pista. 

VIDEO: il luogo dell'omicidio

Le indagini non si fermano. Tra le persone sentite c'è anche un uomo di 50 anni, un italiano con "problemi psichici" e che frequenta i sottopassi di Roma. Lui, in un primo momento, avrebbe confessato il delitto per poi cambiare versione. Gli inquirenti stanno verificando l'attendibilità del suo racconto e nel frattempo il 50enne è stato formalmente indagato.

Cadavere sottovia Corso Italia

Prima ballerina, poi spogliarellista: chi era Norma Maria

Norma Maria era arrivata in Italia alla fine degli anni novanta e lavorava nei locali notturni sulla costa jonica come ballerina, prima, e spogliarellista poi. Era una bella donna, la tipica brasiliana. Con gli anni la sua bellezza è sparita, i soldi che aveva guadagnato li aveva mandati ai figli ed alla mamma in Brasile. Poi l'arrivo a Roma. Due mesi fa Norma aveva raccontato a 'Il Giornale' la sua storia e di frequentare quei sottopassaggi da 4 mesi. 

"Sono in Italia da 23 anni ma vivo qui da 4 mesi con i miei fratelli. Fino al 2013 lavoravo e avevo il permesso di soggiorno e, poi, più nulla. Per fortuna, mi aiuta una brasiliana che è sposata con un italiano e che ogni tanto mi fa andare a casa sua per lavarmi e mangiare qualcosa altrimenti vado alla Caritas o uso la fontanella per pulirmi", raccontava.

VIDEO: nei sottovia di Porta Pia, la città invisibile che nessuno vede

Il passato oscuro e le violenze sessuali subìte

Norma era venuta in Italia in cerca di fortuna, ma la sua storia non ha avuto un lieto fine. Nel 2009 era rimasta coinvolta in un'indagine per sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina. Reati gravi. Coinvolta insieme ad altre persone nell'operazione Caribe, non era stata ancora giudicata. Un anno fa, poi, un nuovo incubo. A settembre. Un sequestro di persona durato 48 ore con relativo stupro di gruppo alla stazione Tuscolana, per i quali i suoi violentatori, d'origine nordafricana e rumena, lo scorso 4 ottobre erano stati condannati a 10 anni di reclusione ciascuno, avvalendosi del rito abbreviato.

Forse si drogava, secondo alcuni si prostituiva proprio nei sottopassi di Roma.  A nulla sono valsi i tentativi della comunità brasiliana che opera nella Capitale di farla tornare nel suo Paese. Gli scenari sono molteplici e la Squadra Mobile sta indagando. 
 
 

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