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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Pomezia / Via Federico Fellini

Morto dopo una lite per una casa popolare: 20enne si costituisce ai carabinieri

La violenta lite era scoppiata la sera del 1 agosto in via Federico Fellini a Pomezia. Il 20enne, ritenuto autore dell'omicidio di uomo di 42 anni, ha deciso di consegnarsi ai Carabinieri

Si è chiuso il cerchio sulla vicenda relativa alla morte di un marocchino di 42 anni avvenuta lo scorso 1 agosto nel complesso popolare di via Federico Fellini, a Pomezia. L'uomo, dopo tre giorni di agonia, è morto all'ospedale San Giovanni di Roma.

Ieri un ragazzo italiano di 20 anni, con precedenti penali, ha deciso di consegnarsi ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia che lo stavano ormai braccando. Il giovane era ricercato proprio dalla sera del 1 agosto scorso poiché ritenuto, secondo gli investigatori, autore dell'omicidio.

LA RICOSTRUZIONE - Secondo una attenta indagine dei militari di Pomezia, il 20enne poco prima del tragico epilogo aveva avuto una animata lite con la vittima, prima verbale e poi fisica. Motivo del contendere, secondo la ricostruzione, era l'occupazione abusiva di un appartamento delle palazzine Ater di via Fellini. 

ARMATO DI ACCETTA - Una pattuglia di Carabinieri in transito, udite delle urla provenire dal complesso, si è avvicinata notando il 42enne marocchino che si stava aggirando, armato di accetta, in uno dei corridoi di congiunzione delle palazzine.

Vista la situazione, i militari avevano deciso di avvicinarlo per disarmarlo, ma qualche istante prima di raggiungerlo, uno sconosciuto, approfittando dell'oscurità, gli ha lanciato contro un pouf che lo ha colpito al capo provocandone una rovinosa caduta nella quale il cittadino marocchino ha violentemente battuto la testa a terra.

MORTO DOPO LE GRAVI FERITE - Immediatamente soccorso, le condizioni di salute sono apparse subito critiche con una frattura dell'osso temporale destro. Nonostante l'intervento dei sanitari, prima della clinica Sant'Anna di Pomezia poi dell'ospedale San Giovanni di Roma dove è stato trasferito, dopo due giorni il 42enne marocchino è morto.

LA FUGA DEL 20ENNE - I risultati delle indagini dei Carabinieri della Stazione di Pomezia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia, coordinate e pienamente condivise dall'Autorità Giudiziaria di Velletri, hanno consentito di chiudere il cerchio attorno all'arrestato.

Il 20enne si è immediatamente reso irreperibile sia nella propria abitazione, sia nei luoghi che spesso frequentava, vagando tra Pomezia e Roma e dormendo in giacigli di fortuna.

PORTATO IN CARCERE - L'altra sera, sentitosi braccato dai Carabinieri e oramai sfinito, ha deciso di presentarsi spontaneamente in caserma. Dopo la notifica del "fermo di indiziato di delitto" emesso nei suoi confronti, il 20enne è stato trasferito nel carcere di Velletri. La misura è stata convalidata dal GIP che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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