Pakistano ucciso a Marranella: il 17enne condannato ad otto anni di reclusione

Otto anni di reclusione per "omicidio volontario". Questa la sentenza in primo grado con il quale il Tribunale per i Minorenni di Roma ha condannato Daniel, il 17enne di Marranella che lo scorso 18 settembre uccise a pugni in via Lodovico Pavoni Muhammad Shahzad Khan, 28enne pakistano. La condanna è stata emessa nella giornata di mercoledì 24 giugno. 

AVVOCATO DI SHAHZAD - A rappresentare i familiari della vittima l'avvocato Mario Angelelli, presidente di Progetto Diritti. "La sua sola colpa - le parole del legale difensore a RomaToday - è stata quella di aver infastidito alcuni abitanti del vicinato recitando a voce alta le Sure del Corano".

OPINIONE PUBBLICA - Una vicenda che aveva scosso l'opinione pubblica dividendola in due: colpevolisti ed innocentisti. "Tanto più - spiega ancora l'avvocato Angelelli - che al brutale assassinio avevano fatto seguito manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’omicida, sostenute dalle solite ventate di demagogia populista e xenofoba. Il quartiere aveva anche saputo rispondere però con forza, manifestando la sua vicinanza alla famiglia di Shahzad e prendendo le distanze da un atto così vile e di violenza inaudita".

VERDETTO DI COLPEVOLEZZA - Le evidenze risultanti dall’autopsia della vittima e le ricostruzioni rese da diversi testimoni oculari, hanno permesso di giungere al verdetto di colpevolezza, così come richiesto dall’avvocato Mario Angelelli. Intanto prosegue davanti alla Corte di Assise di Roma il processo che vede imputato il padre di Daniel, colpevole secondo alcuni testimoni di aver incitato il figlio a colpire ed uccidere il pakistano "in una escalation di assoluta sopraffazione e disprezzo". Nei confronti del padre, attualmente detenuto in carcere l'accusa è di "concorso in omicidio volontario" e la prossima udienza è stata fissa al 17 luglio.