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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Appio Latino / Via Franco Bartoloni

Omicidio Luca Sacchi, caccia a chi ha sparato. "Sono fuggiti in Smart"

La fidanzata: "Mi hanno colpito con una mazza e Luca ha reagito. Gli hanno sparato davanti ai miei occhi". Le immagini di videosorveglianza sono state sequestrate

Un colpo di pistola alla testa sparato a bruciapelo. Sono passate da poco le 23 di mercoledì 23 ottobre quando in via Franco Bartoloni, all'incrocio con via Teodoro Mommsen, si sentono le urla di Anastasia. A terra un giovane, Luca Sacchi. Aveva difeso la sua fidanzata da una rapina ma uno dei malviventi ha preso la pistola e ha fatto fuoco. Nonostante i tentativi dei medici dell'ospedale San Giovanni il 24enne è morto nella mattinata di venerdì 24 ottobre. Una tragedia che ha colpito il quartiere dell'Appio Latino e la zona dei Colli Albani. 

Spari all'Appio Latino: come è morto Luca Sacchi

Luca Sacchi, personal trainer, era insieme alla sua fidanzata Anastasia, babysitter di 25 anni di origini ucraine. Stavano passeggiando nei pressi del pub John Cabot quando sono stati aggrediti alle spalle da due uomini. Un malvivente ha colpito alla nuca Anastasia rubandole lo zaino che conteneva i pochi effetti personali. 

Luca Sacchi, per difenderla, ha però reagito. Ne sarebbe nato una colluttazione. Quindi è sopraggiunto il secondo bandito che ha sparato alla testa del 24enne, un colpo rivelatosi poi fatale. Una dinamica dei fatti che la stessa Anastasia ha raccontato agli inquirenti: "Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: 'dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca. Poi hanno sparato". 

 
Il pub e la Smart: i dubbi sull'omicidio di Luca Sacchi

Una dinamica ancora da verificare. Così come sarà da determinare come i due siano scappati. La ragazza ha detto che i due aggressori sono fuggiti a bordo di una Smart mentre altre persone hanno riferito che sarebbero fuggiti a piedi verso il parco. Che ci fosse un'auto ne è sicuro anche il titolare del pub John Cabot: "I clienti erano tutti dentro, stavano guardando la partita (Inter-Borusssia ndr). Io ero al bancone. Abbiamo sentito il rumore del colpo, ho alzato la testa e ho visto una macchina che si allontanava a grande velocità. Mi pare fosse una Smart, ma non ne sono certo".

Una Smart "bianca a quattro posti" diranno altri. C'è di più. Qualcuno racconta di aver visto quell'auto passare più volte nel quartiere quella notte, anche nel lato di via Latina, la strada che affianca il Parco della Caffarella. Stavano cercando una coppia da rapinare, oppure conoscevano le loro vittime? Saranno le indagini a chiarire questo elemento.

Così come si dovrà capire se Luca e Anastasia siano entrati o meno nel pub. "Ieri nel pub c'erano una quarantina di persone, ma non mi risulta che il ragazzo sia entrato, aveva il cane, e me lo sarei ricordato. Qualcuno mi ha detto che sarebbe entrata, invece, la fidanzata, a prendere una bottiglietta d'acqua", ha detto il titolare del locale.

Le indagini dei carabinieri

Di certo c'è che i due malviventi si sarebbero allontanati, dopo lo sparo, lasciando Sacchi a terra tra le urla della sua compagna. Quindi la corsa in ospedale e il disperato tentativo dei medici di salvare la vita al 24enne. Alle 13 del 24 ottobre la drammatica notizia: Luca non ce l'ha fatta, è morto.

A dare la caccia ai rapinatori e a determinare chi dei due ha sparato, sono i carabinieri di via In Selci e del Nucleo Radiomobile che, subito dopo i fatti, hanno ascoltato i testimoni, recuperato il bossolo del proiettile sparato (sarà ora sottoposto a esami balistici per verificare se sia stato esploso da una pistola utilizzata per commettere altri reati), e acquisito le quattro telecamere di sorveglianza che puntano nell'area antistante il pub.  

Le immagini sono state sequestrate dagli investigatori che le stanno passando al setaccio per trovare indizi utili e risalire così ai due fuggitivi mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Si cercano due persone italiane. Secondo qualcuno avrebbero accento romano. 

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Luca Sacchi ucciso: Colli Albani è sotto choc

La zona di Colli Albani, dell'Appio Latino, nel frattempo è sotto choc. Luca Sacchi viveva a poco più di un chilometro dal luogo dove è stato raggiunto dal colpo di pistola che poi si è rivelato fatale. "Non riesco a crederci. Sono sconvolta. Povero ragazzo", racconta Maria che abita a pochi metri da via Bartoloni.  

"Non mi escono dalla testa le urla della ragazza. Le abbiamo sentite da casa e ci siamo affacciati", dice Alessio. E sono in molti ad essersi accorti di quel che è accaduto, attirati dalla disperazione generale che si è innescata subito dopo i fatti. "Questo è un quartiere tranquillo, non riesco a crederci", aggiunge Fabio.

Sul luogo dell'omicidio sono stati portati diversi mazzi di fiori. Un mazzo di rose rosse, margherite e gigli, alcune rose bianche: un viavai di omaggi. "Luca era un ragazzo tranquillo, era una persona buona", lo descrivono gli amici. Un cuore d'oro come i genitori che hanno espresso il loro consenso alla donazione degli organi, se confermata l'idoneità del giovane all'eventuale prelievo per trapianto terapeutico. 

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