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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Luca Sacchi: la fidanzata, l'amico e tutti gli altri. Chi sono i ragazzi coinvolti nel caso

Luca Sacchi è morto in seguito alle ferite alla testa riportate nella serata del 23 ottobre mentre si trovava in compagnia della fidanzata Anastasia e di alcuni amici in un pub di Colli Albani

Luca Sacchi, personal trainer di 24 anni, è stato ucciso la sera del 23 ottobre scorso con un colpo alla testa. A sparare quel colpo di pistola che si rivelerà poi mortale è stato Valerio Del Grosso, 21enne di Casal Monastero, arrivato in via Teodoro Mommsen insieme a Paolo Pirino, suo complice, che pochi istanti prima con una mazza da baseball aveva colpito la vittima e la sua fidanzata Anastasia Kylemnyk

Una tragedia che non ha raccontato la storia di uno scippo finito male. L'omicidio, infatti, si sarebbe consumato dopo una compravendita di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente: 70 mila euro, in mazzette da 20 e 50 euro, per 15 chilogrammi di marijuana.

A stabilirlo le indagini dei carabinieri e della Procura di Roma, certificate poi dal gip Costantino De Robbio che, venerdì 29 novembre, ha firmato le istanze per 5 misure cautelari. Oltre Del Grosso e Pirino, a finire nell'occhio del ciclone anche Anastasia, Giovanni Princi (amico di Luca Sacchi) e Marcello De Propris (colui che ha fornito droga e pistola a Del Grosso). 

L'omicidio di Luca Sacchi: cosa è successo

Torniamo alla notte tra il 23 e il 24 ottobre, quando, giunti sul luogo dell'aggressione con l'idea di portare via ad Anastasia lo zaino che contiene 70mila euro, Del Grosso e Pirino si muovono in pochi minuti. "I due avevano gridato alla ragazza di consegnare loro lo zaino e, senza attendere risposta, quello armato con la mazza (Pirino) aveva colpito con un colpo violento la ragazza alla testa; nel vedere ciò, Sacchi ha reagito spingendo l'aggressore e facendolo cadere; a questo punto l'altro giovane (Del Grosso) gli si era avvicinato e, giunto a un paio di metri da lui, ha estratto una pistola dalla cintura e ha esploso all'indirizzo di Sacchi: un colpo che lo aveva colpito alla testa", si legge nelle 198 pagine dell'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri dove ci sono i verbali di tutte le persone coinvolte, a vario titolo, anche come testimoni, nel delitto.

Nel documento c'è anche la descrizione, con i fotogrammi, di quei momenti. Le telecamere sono quelle di un negozio di tatuaggi vicino al pub John Cabot, difronte al luogo dove è avvenuto l'omicidio. Alla scena assistono due ragazzi (gli intermediari Valerio Rispoli e Simone Piromalli, non indagati): durante la sparatoria si nascondono dietro alcune auto, ma subito dopo si avvicinano al cadavere di Luca. Nei frame comparirà anche Giovanni Princi, che era rimasto dentro il pub.  Ma ecco come procura, carabinieri e gip delineano i vari ruoli ricoperti in questa vicenda da indagati e non.

Luca Sacchi, il 24enne personal trainer ucciso

Luca Sacchi è la vittima: il fidanzato, innamorato, di Anastasia Kylemnyk. E' morto raggiunto alla testa da un proiettile calibro 38 sparato da distanza ravvicinata da Valerio Del Grosso la sera del 23 ottobre davanti al pub interviene in difesa della ragazza, colpita da Paolo Pirino con una mazza da baseball perché mollasse lo zaino con i soldi.

Amante dello sport e delle moto, Luca è morto poche ore dopo lo sparo. I genitori, dopo la tragedia, hanno acconsentito alla donazione degli organi: dall'autopsia è emerso che il ragazzo non faceva uso di sostanze stupefacenti. Secondo chi indaga, "non ci sono allo stato elementi per dire che Luca fosse coinvolto, partecipe e consapevole della compravendita e dell'acquisto di droga". Secondo alcune testimonianze, anche Luca aveva una chat criptata.

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Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi

Baby sitter e modella, è in Italia dal 2003. Subito dopo i fatti, alle telecamere, racconta che "la droga non c'entra nulla con questa storia" mentre agli investigatori si limita a dire poco altro e che non sapesse nulla di soldi nello zaino, versione ribadita anche il 4 dicembre. L'analisi dei tabulati telefonici e le dichiarazioni di alcuni testimoni, tuttavia, sembrano contraddire il suo racconto.

La procura, pur sollecitando per la ragazza una misura cautelare lieve (l'obbligo di presentazione ai carabinieri) in virtù della sua incensuratezza e del fatto che il reato contestato (violazione della legge sugli stupefacenti per il tentato acquisto) può portare a un patteggiamento della pena, è convinta che Anastasia "abbia mentito, negando contro ogni evidenza lo sfondo delittuoso della vicenda".

Anastasia, sostengono gli investigatori, "dimostra, con la sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione per assicurare alla giustizia gli autori del delitto nei confronti del fidanzato, la chiara, predominante, volontà di preservare le relazioni criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami".

Ancor più duro il parere del gip: "Anastasia ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa", riveste "un ruolo centrale" in questa storia perché "ha preso parte attiva alle fasi finali della trattativa portando con sé lo zaino con i 70mila euro destinati alla parte venditrice, mostrandolo a Del Grosso e rimanendo poi in attesa della consegna della droga".

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Giovanni Princi, l'amico di Luca Sacchi

Ventiquattro anni, amico di infanzia della vittima, è in carcere e secondo le indagini "fa parte del gruppo dell'Appio Tuscolano" con il ruolo di "mediatore dell'acquisto" dello stupefacente. Già introdotto nel mondo della droga, il gip esalta del ragazzo "la sicurezza e la professionalità con cui ha portato avanti la trattativa con soggetti appartenenti ad un diverso contesto spaziale e criminale (quello di San Basilio) per l'acquisto della droga destinata al mercato locale". E' laureato in lingue e fidanzato con Clementina, considerata finora completamente estranea ai fatti. Secondo Alfonso Sacchi, padre di Luca, il figlio si fidava troppo di lui.

Il giro di spaccio dietro l'omicidio di Luca Sacchi

Valerio Del Grosso, il ragazzo che ha ucciso Luca Sacchi

Chi conosce Del Grosso, 21enne come il suo complice, parla di un ragazzo "tranquillo". Un cosiddetto insospettabile. Ed effettivamente il suo curriculum criminale è scarno, prima del delitto aveva un precedente (grave) per percosse alla sua ex fidanzata. Aveva un lavoro, faceva il pasticcere proprio vicino casa, a Casal Monastero dove viveva in famiglia con i genitori, la sorella, la compagna e il piccolo di bambino nato a febbraio. 

Fatto sta che qualcosa in lui è scattato. Il giorno dell'omicidio di Luca Sacchi è uscito anzitempo dal lavoro, diceva di non sentirsi bene. La sera del 23 ottobre, poi, la tragedia a Colli Albani. Quella follia commessa con Paolo Pirino. Quindi la fuga, fino al nascondiglio di fortuna in un albergo a Tor Cervara. Mamma Giovanna non vedendolo tornare lo ha denunciato alle forze dell'ordine, aiutando così l'arresto.

Paolo Pirino, il complice di Valerio Del Grosso

Anche lui ha 21 anni e come Del Grosso è di Casal Monastero. La sera della morte di Luca Sacchi aveva accompagnato l'amico che doveva consegnare la droga. Secondo l'accusa e i testimoni è stato lui a colpire con una spranga Luca e Anastasia per farsi consegnare lo zainetto. Dopo la fuga, si è rifugiato sul tetto della casa della nonna.

Pirino, inoltre, ha noleggiato la Smart bianca con la quale andare all'appuntamento all'Appio Latino e a cambiare auto il giorno dopo l'omicidio, lamentando un fantomatico guasto. Nella sua macchina, dopo una perquisizione, sono stati trovati 31 grammi di cocaina pronti per la vendita. Arrestato, dissa che era lì nel luogo della tragedia "per rubare".

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Marcello De Propris: ha dato l'arma e la droga a Del Grosso 

Anche lui è giovanissimo. Ha 22 anni ed è accusato di concorso in omicidio, cessione di droga, rapina e porto e detenzione di arma. Secondo l'accusa ha fornito materialmente la calibro 38 a Del Grosso e Pirino. 

Intercettando Marcello nell'ambito dell'operazione 'Coca Express', gli investigatori sono arrivati a lui ricostruendo anche la serie di contatti telefonici e via sms con Del Grosso nella giornata del 23 ottobre. E' così che si scopre come Marcello sia il fornitore del killer. Non solo, lo aiuta anche nella fuga. 

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