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Cronaca Valle Aurelia / Via Anastasio II

Omicidio Imen Chatbouri: fermato un 27enne per la donna trovata morta a Ponte Sisto

L’uomo è stato rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile in via Anastasio II. La 37enne venne uccisa lo scorso 2 maggio

E’ stato fermato nella zona di Valle Aurelia l’uomo sospettato della morte dell’ex atleta di origine tunisine uccisa lo scorso 2 maggio nell’area di ponte Sisto. Nel pomeriggio di sabato 11 maggio è stato eseguito dalla Polizia di Stato il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, a carico di un cittadino nato in Romania nel 1993, C.S.I., sospettato dell’omicidio di Imen Chatbouri.

Il cadavere della donna, ex campionessa di giavellotto, venne trovato la mattina del 2 maggio scorso sulla banchina del Tevere nell'area del Centro Storico. 

Le indagini, portate avanti dagli investigatori della Squadra Mobile e del commissariato Trevi, anche grazie alle immagini di video sorveglianza della Capitale, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 27enne.  

L’uomo, al termine di una serrata attività, cui ha partecipato attivamente anche il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura, che si era concentrata nel quadrante nord-ovest della città, zona individuata dagli investigatori poiché frequentata dal romeno, è stato fermato questo pomeriggio in via Anastasio II mentre camminava in strada.

Al termine delle operazioni di rito C.S.I. verrà trasferito nel carcere romano di Regina Coeli.

Imen Chatbouri (foto profilo facebook)-2

La svolta nelle indagini sulla morte della 37enne trovata cadavere con accanto il borsone della palestra, era arrivata con la visione di alcune immagini video ricostruite attraverso decine di spezzoni di filmati acquisiti dagli investigatori della Squadra Mobile di Roma. 

Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, Imen, la sera dell'omicidio, era uscita da un locale in piazza Venezia con il 27enne. Poi si era allontanata da sola. L'uomo a quel punto l'avrebbe seguita da lontano, senza farsi mai vedere. 

L'ex campionessa di giavelotto si sarebbe poi fermata sul lungotevere dei Vallati. Qui un uomo le si è scagliato contro e l'ha afferrata per le caviglie ribaltandola e facendola cadere giù.

La donna, quando è stata ritrovata, non aveva con sé alcuni effetti personali e il cellulare. Come se qualcuno avesse voluto, quanto meno, inscenare una rapina finita male.

Sconosciuto ancora il movente del delitto, con la pista passionale che non viene esclusa. Il Procuratore aggiunto Maria Monteleone e il Pubblico Ministero Antonio Verdi, ora, procedono per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. 

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