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Cronaca Prati / Via dei Gracchi

Orafo ucciso, è caccia al killer: ha usato una parrucca per fingersi cliente

I carabinieri sono sulle tracce dell'assassino di Giancarlo Nocchia. Dai filmati emergerebbe la presenza di un solo malvivente che avrebbe agito con una parrucca

Una rapina finita male, un colpo progettato e premeditato che ha trovato in Giancarlo Nocchia una reazione e una resistenza tale da spingere il malvivente a colpire a morte l'orafo di via dei Gracchi. Sembrano delineati ormai definitivamente i contorni che hanno portato all'uccisione del 70enne orafo di Prati. Una botta alla testa inferta per annullare la sua reazione. Nocchia cade a terra e il rapinatore puo' svuotare la gioielleria: i cassetti, le vetrine, le scatole. 

LE TELECAMERE - Tutto ripreso dalle telecamere. Qui però spunta la premeditazione del colpo. Secondo quanto trapela dagli inquirenti infatti il rapinatore avrebbe agito travisato da una parrucca. In pratica era consapevole di essere ripreso e per questo motivo ha indossato i finti capelli per celarsi. I video hanno ripreso tutto, anche la fuga. L'uomo avrebbe svoltato per via Fabio Massimo e avrebbe quindi fatto perdere le proprie trace

GLI ORARI - I fatti sarebbero avvenuti tra le 15.30 e le 16. Nocchia riapre il locale. E' il barista suo vicino ad indicare l'ultimo momento in cui l'ha visto, collocando l'avvistamento intorno alle 15.30. Dopo pochi minuti qualcuno entra. Un volto noto, evidentemente. Come tutte le gioiellerie anche quella di via Gracchi aveva infatti la porta chiusa dall'esterno e l'apertura sbloccabile solo dall'interno. E qui un'altra convinzione di chi indaga: il malvivente era noto a Nocchia. Forse si era presentato qualche giorno prima in negozio, magari chiedendo informazioni su qualche gioiello. Per questo, forse, Nocchia ha aperto. Una volta entrato però le cose cambiano. L'acquirente si trasforma in malvivente e tenta la rapina. A quel punto, si suppone, Nocchia reagisce ma trova a fermarlo un colpo secco in testa. Una ferita profonda che non gli lascia scampo. Il rapinatore svuota tutto e fugge via. 

TRE RAPINE - Ad avallare il fatto che Nocchia si fidasse di chi l'ha ucciso ci sono le testimonianze di amici e parenti che descrivono l'apprezzato orafo 70enne come un uomo molto prudente. Una prudenza figlia di altre tre rapine subite.

Giancarlo Nocchia ucciso durante una rapina

RITROVAMENTO - A ritrovare il cadavere il barista suo vicino, l'ultimo ad averlo visto in vita. Immediata la chiamata ai carabinieri. Nocchia è stato ritrovato tra il banco e la scaletta che conduce al suo laboratorio. Per tutto il pomeriggio di ieri gli uomini del Nucleo Investigativo di via In Selci hanno lavorato a caccia di impronte decisive per risalire al killer. Sono stati allertati anche gli operatori Ama della zona. Un'ipotesi è infatti che il rapinatore si sia disfatto dell'arma gettandola in un cassonetto. 

IL SINDACO MARINO - L'episodio è stato così commentato dal sindaco Marino: "Appena atterrato a Losanna ho appreso, con dolore, della tragica morte dell'orafo Giancarlo Nocchia, avvenuta questo pomeriggio nel quartiere Prati. Voglio esprimere alla famiglia della vittima il più sincero cordoglio dell'amministrazione e mio personale per la loro perdita. Confido in una risposta veloce degli investigatori e delle Forze dell'ordine, affinché i responsabili vengano consegnati alla giustizia". 


 

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