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Cronaca Velletri / Via Appia Nord

Omicidio Di Meo: indagini a 360 gradi sulle frequentazioni di 'Federichetto'

Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Si scava nel passato della vittima e dei suoi 'amici'. Il 37enne aveva piccoli precedenti per droga

Chi e perchè ha ucciso Federico Di Meo? Questa la domanda alla quale stanno cercando di dare una risposta gli inquirenti dopo l'assassinio del 37enne consumatosi alle 11,30 del mattino del 24 settembre a Velletri. Un vero e proprio agguato con la vittima attirata in una trappola da dei killer professionisti che lo hanno poi freddato.

ASSASSINIO IN PIENO GIORNO - Cinque i colpi sparati contro Di Meo, di cui tre a segno, con il corpo esamine della vittima lasciato in terra nelle vicinanze di un affollato supermercato della catena Conad di via Appia, nel tratto di consolare compreso tra il Comune dei Castelli Romani e Cisterna di Latina, dove la vittima conviveva con la sua compagna assieme ai due figli di 8 e 12 anni.

INDAGINI A 360 GRADI - Un omicidio messo a segno da due killer professionisti che hanno affiancato Federico Di Meo prima che arrivasse a destinazione, costringendolo a scendere dall'automobile e freddandolo per poi far perdere le proprie tracce a bordo di una moto da enduro grigia. Un'esecuzione 'pulita' che ha aperto degli inquietanti scenari, portando alla mente ad un'altro assassinio consumatosi sempre a Velletri nel dicembre del 2011, quando Luca De Angelis, conosciuto come 'O gommista', per via della sua professione, venne ucciso a pochi metri dalla sua abitazione dei Castelli Romani.

IL PASSATO DELLA VITTIMA - Giunti sul posto gli agenti del Commissariato di Velletri e della Squadra Mobile diretta da Renato Cortese, le indagini hanno subito cercato di far luce sul passato di Federico Di Meo. Il 37enne aveva infatti dei piccoli precedenti per droga, ma tra le ipotesi più accreditate resta quella di un possibile 'sgarbo' ad un 'pezzo grosso', con conseguente 'punizione' del fruttivendolo di 37 anni. Immediati i controlli degli inquirenti nelle abitazioni frequentate da 'Federichetto', alla ricerca di qualche indizio utile a far chiarezza sulla morte del 37enne. La salma dell'uomo è stata trasportata in un istituto di medicina legale della Capitale in attesa della data dei funerali.

AGGUATO IN PIENA REGOLA - Un omicidio messo a segno con freddezza da dei professionisti, con Federico Di Meo attirato in una trappola dopo aver ricevuto una telefonata che gli segnalava la presenza degli ufficiali giudiziari nella casa dei genitori ubicata a due passi dal luogo dell'assassinio. Ricevuta la telefonata, il titolare di un banco di frutta a Latina, si è quindi precipitato a casa del padre mettendosi in viaggio dalla propria abitazione in localiltà Le Castella, nel comune di Cisterna di Latina.

FREDDATO SOTTO CASA DEI GENITORI - Un viaggio in macchina che Federico non ha mai portato a compimento, venendo freddato in una calda giornata di fine settembre, sotto casa dei genitori e lasciando un enorme punto di domanda: chi e perchè ha ucciso Federico Di Meo?

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