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Cronaca Giardinetti / Via Attilio Torresini

Omicidio Giardinetti: si cercano testimoni ma nel quartiere prevale la paura

Gli inquirenti al lavoro per risalire agli assassini di Edoardo Di Ruzza. La polizia sta interrogando possibili testimoni, la pista più accreditata è quella del regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti

Un vero e proprio agguato messo in atto da diversi killer. Un'indagine complicata. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di fare luce sul movente, gli eventuali mandanti e gli esecutori materiali che la sera del 6 febbraio hanno freddato a colpi di arma da fuoco Edoardo Di Ruzza davanti la propria abitazione di via Attilio Torresini, nella zona di Giardinetti.

AGGUATO SOTTO CASA - Secondo quanto stanno ricostruendo gli investigatori della Squadra Mobile, diretti da Renato Cortese, ad attendere Edoardo Di Ruzza sotto la propria abitazione della borgata del VI Municipio delle Torri ci potrebbero essere stati diversi killer.

AUTO E MOTO - Oltre ad un'auto berlina di colore bianco vista allontanarsi verso via della Sorbona e la zona di Tor Vergata, alcuni testimoni, nessuno oculare, hanno riferito della possibile presenza di una moto di grossa cilindrata con due giovani vestiti di bianco e con il volto travistato dai caschi integrali, vista allontanarsi velocemente dopo che il killer ha scaricato sul 22enne almeno 12 colpi di pistola, come i bossoli trovati in terra dalla polizia scientifica. Un vero e proprio agguato in una strada chiusa, con la vittima che molto probabilmente non avrebbe avuto il tempo ed il modo di dileguarsi, in quanto bloccata dall'auto e dalla moto presenti su via Torresini.

IL QUARTIERE - Difficile le indagini da parte degli investigatori, con pochi testimoni disposti a parlare per paura di eventuali ritorsioni. Un quartiere impaurito, ancora scosso da un vero e proprio agguato messo a segno con freddezza e professionalità.

IL PASSATO - Le indagini, che non escludono nessuna pista, si stanno concentrando sull'ipotesi del regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti. Edoardo Di Ruzza era infatti stato arrestato nel novembre del 2011 dai carabinieri della Compagnia di Frascati, in quanto trovato in possesso, assieme ad altre due persone, di cocaina, marijuana, soldi di dubbia provenienza e soprattutto una pistola semiautomatica calibro 9x17 con matricola abrasa.

L'ARMA - Oltre ai filmati delle videocamere di sicurezza di alcune attività commerciali della zona, che potrebbero aver ripreso la fuga degli assassini, i poliziotti stanno analizzando i bossoli trovati in strada nel tentativo di trovare delle piste che possano portare a dare un nome ed un volto ai killer di Edoardo Di Ruzza.

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