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Cronaca Via Giuseppe Lazzati

Omicidio a Casalotti: agguato davanti casa, ucciso 33enne

A perdere la vita Roberto Musci, agli arresti domiciliari nella sua abitazione nel comprensorio Borgo Colle Monastero di via Lazzati. Due i colpi che l'hanno raggiunto in testa freddandolo sul posto

Si torna a sparare a Roma. Un pregiudicato di 33 anni, Roberto Musci, è stato crivellato di colpi sull'uscio di casa in via Giuseppe Lazzati, nel Comprensorio Borgo Colle Monastero, zona Casalotti. L'uomo, agli arresti domiciliari è morto sul colpo dopo essere stato raggiunto da due colpi alla testa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia. Al momento dell'omicidio in casa con ll 33enne c'era anche la madre.

UOMO IN SCOOTER - Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il 33enne è stato raggiunto nella propria abitazione da un uomo in scooter che si è identificato come un ufficiale giudiziario facendolo in questo modo uscire dall'abitazione. Una trappola che non ha lasciato scampo a Roberto Musci, freddato con due colpi di pistola alla testa e lasciato privo di vita davanti casa.

GIA' AI DOMICILIARI - Roberto Musci era stato ristretto agli arresti domiciliari nel 2007 con le accuse di "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti". Secondo gli inquirenti il 33enne faceva parte di un sodalizio dedito allo spaccio di droga. 

INDAGINI DEI CARABINIERI - Allertato il 112 sul luogo dell'omicidio sono intervenuti i carabinieri della Compagnia Cassia e quelli della locale stazione di Casalotti, diretti e coordinati rispettivamente dal maggiore Angelo Zito e dal luogotenente Paolo Adamo, assieme agli uomini della scientifica. I Militari dell'Arma indagano sulla vita di Roberto Musci al fine di reperire indizi ed informazioni utili a ricostruire quanto accaduto.

IL FRATELLO UCCISO AL TRULLO - La famiglia di Roberto Musci era già stata al centro delle cronache cittadine nel maggio del 2009 quando Marco Musci, fratello di Roberto, venne assassinato in via del Monte delle Capre, al Trullo. Alla base dell'omicidio un 'regolamento di conti'' tra la vittima e la figlia dell'omicida, Giorgio Stassi, che freddò 'Sgamboccino', questo il soprannome con il quale era conosciuto in zona l'allora 27enne. Una dinamica chiara, con il killer che diede appuntamento a Marco Musci per risolvere la questione relativa alla relazione tra 'Sgamboccino' e sua figlia. Un incontro chiarificatore che finì male con Giorgio Stassi che estrasse una pistola freddando Musci con otto colpi per poi fuggire a bordo di uno scooter.

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