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Cronaca San Basilio / Via Tranfo Carlo

Omicidio Alletto a San Basilio: chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone

Il gup ha fissato per il prossimo 7 maggio l'esame della richiesta per la guardia giurata Luciano Croppi ed il figlio Moreno. Alla rissa avrebbero partecipato anche Angelo e Lorenzo Izzi. Il 31enne venne ucciso in via Tranfo con un colpo di pistola

Quattro richieste di rinvio a giudizio. Questo quanto avanzato dalla Procura di Roma per l'omicidio di Maurizio Alletto, avvenuto a San Basilio il 12 giugno del 2013. Il 31enne venne ucciso in via Carlo Tranfo dopo una rissa scaturita da una lite per la viabilità. Il gup ha fissato per il 7 maggio prossimo l'esame della richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Alberto Pioletti.

QUATTRO RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO - Alla 'sbarra' potrebbero finire Luciano Croppi, guardia giurata di 54 anni accusata di omicidio volontario per aver ucciso Alletto con la pistola nel popoloso quartiere Tiburtino. Con lui il figlio 19enne Moreno, protagonista della lite in strada con il padre della vittima. Oltre a loro anche Lorenzo e Angelo Izzi, legati al 31enne ucciso e partecipanti alla rissa.

LITE PER LA VIABILITA' - Secondo quanto ricostruirono i carabinieri della stazione Roma Montesacro, la lite avrebbe preso il via alle 17,30 del 12 giugno quando il 18enne Moreno Coppi, che camminava a piedi in via Gigliotti, avrebbe avuto un diverbio verbale molto accesso con Maurizio Alletto 31enne in automobile assieme al padre Francesco, per una mancata precedenza pedonale. Da qui le parole grosse con il 18enne che avrebbe colpito con uno schiaffo Francesco Alletto per poi fuggire velocemente scappando dalle minacce di morte che gli arrivavano da Maurizio, il 31enne poi rimasto ucciso.

San Basilio, omicidio in via Tranfo | foto Cifelli/RomaToday

IMPUTAZIONI - Secondo i capi di imputazione l'assassinio maturò nel corso di una vera faida: dopo circa un'ora dalla lite per viabilità si formarono - si legge nel capo di imputazione - "due schieramenti rivali" composti da una parte da Maurizio Alletto, Angelo e Lorenzo Izzi, armati con armi da taglio, e dall'altra da Luciano Coppi, con la pistola di ordinanza, e dal figlio Moreno. Il regolamento di conti avvenne a suon di calci, pugni e fendenti fino a quando Luciano Coppi sparò a Maurizio Alletto colpendolo alla nuca e uccidendolo.

RISSA AGGRAVATA - Al termine della rissa rimasero feriti per le coltellate, in modo grave, Moreno Coppi e, meno pesantemente, il padre. Per questo motivo il pm Pioletti contesta a tutti e quattro gli imputati la rissa aggravata. I due Izzo sono accusati anche di lesioni gravi per le ferite riportate dagli "avversari".

SASSI ALL'AMBULANZA - Un omicidio in pieno giorno sotto i balconi e le finestre delle case popolari di via Tranfo che si trasformò in una rabbia di vendetta per la morte di Alletto e che esplose con l'arrivo dei sanitari del 118, accolti nel quartiere con una fitta sassaiola. Tre sanitari furono costretti a caricare sull'ambulanza Maurizio Alletto senza poterne constatare il decesso con certezza, mentre il giovane ferito dalla coltellata riuscì in qualche modo ad arrivare al pronto soccorso del vicino ospedale Pertini.

CACCIA ALL'UOMO - Nel frattempo, sempre secondo quanto ricostruirono gli investigatori, Luciano Coppi si allontanò velocemente sino a rifugiarsi nella sua abitazione nella vicina via Fabriano. Qui il 54enne venne raggiunto da una folla inferocita di amici e parenti della vittima, prima di essere trovato dalle forze dell'ordine che lo arrestano con l'accusa di omicidio. Fermo giudiziario poi convalidato anche per il figlio allora 18enne, piantonato in ospedale dalle forze dell'ordine.

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