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Cronaca

Da Ponte di Nona a Piazza Indipendenza, occupazioni e blitz in tutta la città

La giornata di mobilitazione è stata indetta dai movimenti per il diritto all'abitare verso la manifestazione del 19 ottobre: "Risolvere l'emergenza con il patrimonio abbandonato"

Giornata di occupazioni oggi nella Capitale. Dopo le due palazzine in via delle Cerquete di Ponte di Nona e il blitz di Action in via dello Scalo di San Lorenzo, terminato dopo l’intervento delle forze dell’ordine, i movimenti per il diritto all’abitare hanno ‘colpito’ nel segno in diverse zone della città.

Dopo essere uscita dall'immobile di via dello Scalo di San Lorenzo, Action ha occupato un altro stabile in via di Santa Croce in Gerusalemme.

I Blocchi precari metropolitani sono entrati in ex albergo ormai abbandonato, l’Hotel Salus, in Piazza Indipendenza con 74 nuclei familiari che versano in condizioni di emergenza abitativa, tutti italiani. Intanto un gruppo di attivisti del Bpm entravano nell’area di Ligresti a Casal Boccone. “Ci faremo un orto urbano” spiegano.

A pochi passi di distanza da Piazza Indipendenza invece il Coordinamento di lotta per la casa si è ‘appropriato’ di un altro stabile in via Curtatone 3, a quanto si apprende di proprietà dell’Enpam che ospitava gli uffici dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Qui sono circa 200 le famiglie, per un totale di 600 persone, entrate nello stabile. In questo caso si tratta di rifugiati, in gran parte eritrei dimostrando che la riappropriazione e la lotta è "l'unica strada per riconquistare dignità". E sempre il Coordinamento ha occupato un immobile a Cinecittà.

Due invece le occupazioni in via Tiburtina. Sempre i Blocchi precari metropolitani sono entrati con un centinaio di nuclei familiari nell’ex sede della Stampa, abbandonata da anni, al civico 1099. E sempre sulla consolare, oltre il Grande raccordo anulare, i movimenti sono entrati in due stabili, uno di proprietà dell’Avis e un altro del ministero delle Finanze. Qui a entrare in azione è la Ram, Resistenza abitativa metropolitana che ha ‘preso’ anche una chiesa abbandonata a Tor Sapienza.

“Con queste azioni vogliamo dimostrare che l’emergenza abitativa si può risolvere anche senza costruire nuove case ma utilizzando il patrimonio dismesso e abbandonato dentro alla città” spiegano gli attivisti.

Si legge nella nota dei movimenti: "E' iniziato il terzo tsunami tour dei movimenti per il diritto all''abitare. Oggi parte la settimana di mobilitazione verso il 19 Ottobre dalla riappropriazione degli stabili abbandonati dei privati o dismessi appartenenti alla pubblica amministrazione. L'emergenza abitativa nella città di Roma sembra essere l'ultimo problema della nuova giunta insediata nel Campidoglio. Il sindaco Marino ha deciso, per sanare i buchi in bilancio, di vendere il patrimonio pubblico inutilizzato e i residence predisposti per le famiglie senza casa, in cambio di un aiuto di 700 euro al mese. Le famiglie, i migranti, i rifugiati non accetteranno l'elemosina da nessuno, agli attacchi di questa classe dirigente risponderemo con la riappropriazione e la lotta".

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