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Cronaca Nomentano / Via Musa Antonio

Tsunami di occupazioni in città: 'conquistati' 9 palazzi, 3000 persone prendono casa

Un comunicato congiunto annuncia "l'accensione delle luci per spegnere la rendita ed il profitto a danno di pochi". Occupazioni da Ponte di Nona a Garbatella, passando San Basilio e l'Appia

"La sveglia è di nuovo suonata". Questo l'annuncio con il quale i Movimenti per il Diritto all'Abitare, Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, Blocchi Precari Metropolitani, Action e Comitato Obiettivo Casa comunicano l'occupazione di nove diversi stabili nella città.  "A Ponte di Nona - si legge su dinamopress.it - occupate le case sfitte di Caltagirone e a Garbatella ex Asl dismessa. Colpito il patrimonio sfitto dell'Atac con due occupazioni sulla Tiburtina. A San Basilio occupato uno stabile di proprietà del fondo immobiliare del Banca Popolare di Milano, mentre in XI municipio occupati locali prima dell'assessorato alla Casa della Regione Lazio, ora sul mercato con un fondo immobiliare con sede a Lussemburgo. Sull'Appia lo stabile invaso da famiglie in emergenza abitativa è di proprietà dei Cavalieri dell'Ordine di Malta. In via Antonio Musa è nato lo studentato occupato Degage. A CasalBertone gli studenti universitari di MushRoom Project occupano simbolicamente uno studentato vuoto".

OCCUPA LA CITTA' - Giornata di occupazione con le azioni documentate fotograficamente e spiegate in un comunicato a firma dei movimenti romani per il diritto alla casa: "6 aprile 2013 ore 13 la sveglia è di nuovo suonata. - si legge nel comunicato -. Se stai vivendo con la paura che l'ufficiale giudiziario bussi alla porta di casa per eseguire lo sfratto o il pignoramento. Se negli ultimi anni o mesi hanno visto l'affitto della tua abitazione aumentare a dismisura fino a raddoppiare o persino a triplicare. Se non ce la fai più a pagare mutui e affitti improponibili. Se sei disoccupato o disoccupata, precario o precaria. Se arrivare alla fine del mese comunque è diventata una missione sempre più impossibile. Se stai pagando il prezzo di una crisi che certamente non hai contribuito a generare e la tua vita sta diventando un incubo, non ci dormire sopra, vieni con noi, riprenditi ciò che ti spetta, Occupa la città".

NOVE STABILI OCCUPATI - Movimenti che propongono che: "gli enti locali acquistino a prezzo di costo le 51,000 case sfitte sul mercato per risolvere l'emergenza abitativa, si smetta di costruire e si recuperi il dismesso e l'invenduto". "Pochi minuti fa nella città sono stati occupati altri 13 stabili vuoti ed abbandonati. Le luci di altri 13 palazzi (in realtà nove ndr) – ex uffici e case invendute – sono state accese per spegnere la rendita ed il profitto di pochi a danno di tutti. Per lasciare al buio chi da anni ha accumulato smisurate fortune rubandoci territorio e vita. Altri 13 spazi sono stati sottratti ai signori del mattone e della speculazione proprio nel momento in cui si vorrebbe riversare su Roma una nuova valanga di cemento privato approvando – in zona cesarini – una nuova sfilza di delibere cosiddette “urbanistiche” che in realtà rappresentano l'ennesimo “Sacco di Roma”. Del resto le ombre nere dei Re di Roma sono già pesantemente entrate in campo nella competizione elettorale che porterà ad eleggere a fine Maggio il nuovo sindaco ed il nuovo consiglio comunale di Roma. Giocano in tutte le squadre per disegnare come sempre e più di sempre, a loro uso e consumo, il futuro di una città già fin troppo saccheggiata e devastata, oramai Capitale del cemento, dell'austerità e del magna magna. E' compito di tutti e tutte noi fermarli. Far emergere - nel conflitto e nella autorganizzazione – un'altra idea di città. Un'altra Roma da costruire e conquistare insieme".

Ondata di occupazioni Roma 07.04.2013 - fonte www.dinamopress.it

CORTEO IL 9 APRILE - Occupazione della città non sufficiente a risolvere l'emergenza abitativa a Roma, come spiegano ancora i movimenti annunciando un corteo per il prossimo 9 aprile: "Del resto, siamo consapevoli che non basterà – ammesso che effettivamente arrivi -, qualche taglio ai cosiddetti costi della politica, una spruzzata di trasparenza e qualche volto giovane e nuovo che magari poi tanto nuovo non è, a cambiare veramente le cose, a spazzare via gli interessi di quei potenti che continuano a seminare precarietà e ad affamarci. Nessuno al posto nostro conquisterà i diritti che ci vengono negati. Solo noi direttamente possiamo riprenderci ciò che ci spetta. Anche per questo abbiamo deciso di collegare oggi, in una grande giornata di lotta e mobilitazione le lotte per l'abitare con quelle contro le discariche, gli inceneritori e tutte fonti di nocività che distruggono i territori e le salute. Con queste idee ben chiare in testa ci prepariamo a manifestare Martedì 9 Aprile con un corteo che arriverà fin sotto le finestre della presidenza della Regione Lazio per chiedere a gran voce il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi e la realizzazione immediata di un piano straordinario contro l'emergenza abitativa".

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