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Cronaca Centocelle / Via dei Lauri

Incendio Salone: i rom scappano dalla baraccopoli e occupano palazzo a Centocelle

Trenta le persone fra donne e bambini entrate nello stabile di proprietà del Comune in via dei Lauri

In fuga dalla baraccopoli di Salone hanno occupato un palazzo a Centocelle. E' accaduto intorno alla mezzanotte di sabato 11 novembre quando 30 persone, tutte donne e bambini, sono entrate in uno stabile di proprietà del Comune di Roma in via dei Lauri. Rom che scappano dai rom, per paura di ritorsioni e minacce. L'allontanamento dal campo della periferia est della Capitale è infatti conseguenza dell'incendio doloso che lo scorso venerdì ha carbonizzato due dei moduli abitativi della famiglia di Najo Adzvovic, ex delegato ai rapporti tra i rom ed il Comune ai tempi della giunta del Sindaco Alemanno.

Rom in fuga dai rom

Confermata l'occupazione dalle forze dell'ordine, in presidio da stanotte davanti la palazzina di Centocelle, a spiegare le motivazioni che hanno portato donne e bambini ad occupare in via dei Lauri è stato lo stesso Najo Adzovic: "Gli ultimi fatti successi a Salone sono molto gravi e le persone si sono sentite in pericolo. Molte famiglie non vogliono avere a che fare con certi criminali (coloro che avrebbero incendiato i moduli della sua famiglia ndr)".

"Ci hanno minacciato di morte"

Una versione confermata anche da una delle donne che da ieri sera ha occupato l'immobile di proprietà del Comune: "Non volevamo occupare, eravamo in pericolo di morte e siamo scappate". A parlare è Maria Teresa Pracek che denuncia: "Veniamo dal campo di Salone dove dobbiamo pagare 1000 euro per poter rimanere dentro. Veniamo maltrattati, picchiati, ci hanno bruciato le case, ci hanno minacciato di morte, danno la droga ai ragazzini per fargliela vendere, non sappiamo più cosa fare. Non mi posso permettere di andare a trovare mio figlio di 16 anni a Regina Coeli".

Le motivazioni delle occupanti

Le preoccupazioni della cooperativa assegnataria della palazzina

La cooperativa assegnataria 

La palazzina di via dei Lauri rientra in un progetto di autorecupero iniziato 15 anni fa con la vittoria di un bando da parte della cooperatava Inventare l'Abitare. Proprio i rappresentanti della coop si sono riversati sotto lo stabile occupato manifestando preoccupazione per quanto accaduto: "Mancavano lavori per 30-40mila euro per arrivare alla consegna" spiega Bruno Papale, della cooperativa Inventare l'Abitare. Una beffa non del tutto inaspettata, poichè "avevamo avvisato l'assessore alla casa delle voci che circolavano nel quartiere". L'occupazione è stata comunque portata a compimento. A farne le spese sono i soci della cooperativa che ora puntano il dito contro l'amministrazione poichè "da ieri noi stiamo presidiando il palazzo ma non si è visto nessuno nè a livello municipale e nè a livello di giunta comunale". L'amarezza è tanta perchè "mancava pochissimo alla consegna ed ora il rischio è che ci si trovi con altri lavori da fare". 

Il progetto di autorecupero

L'epopea delle 19 famiglie della cooperativa, prende avvio quindici anni fa, quando si decise di riconvertiere un edificio progettato per uso scolastico, a scopi abitativi. In base al progetto di autorecupero, gli spazi comuni dell'immobile vennero così realizzati dal pubblico, mentre le parti interne, grazie all'accensione di un mutuo, sono state rifinite dai soci della cooperativa. "Alcuni di noi avevano diritto alla casa popolare ma hanno preferito sposare questo progetto". Solo che nel frattempo, tra ritardi degli appalti e lavori non terminati, "il palazzo che doveva esserci consegnato nel 2008, si trova ad essere occupato".

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