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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ostia: seguaci dei Triassi e rivali degli Spada, ecco la banda dei 'ribelli' comandata da Er Tartaruga

Il gruppo criminale si era organizzato in 4 livelli. A capo Salvatore Sibio, vecchia conoscenza delle cronache romane e ex Banda della Maranella

Salvatore Sibio, romano di 75 anni, e con un passato nell'ex Banda della Maranella, ma anche con intrecci che lo legavano alla Banda della Magliana. E' intorno a questa figura che gira la macchina organizzativa criminale che stava allungando sempre di più i tentacoli nel X Municipio, tra Acilia e Ostia. Era lui, dall'altro della sua caratura criminale, che aveva messo in piedi un gruppo, variegato, di una quarantina di criminali  che si basava sullo stile dello storico clan Triassi, smantellato nel corso degli anni con le operazioni Anco Marzio e Nuova Alba

Salvatore Sibio, er Tartaruga a capo della banda

Il nome dell'operazione Maverick, deriva proprio dal carattere "ribelle" del gruppo. Sibio, capo dell'organizzazione e meglio noto, dai tempi della Marranella, come Er Tartaruga era una garanzia per il riconoscimento criminale di tutta la struttura. In posizione immediatamente subordinata Alessandro Pignataro e Fabio Di Francesco, in passato ritenuti vicini al clan Triassi e che, dal gruppo ormai decaduto dei fratelli Vito e Vincenzo, appartenenti al clan mafioso dei Cuntrera-Caruana e che da anni a Ostia avevano mantenuto un legame inscindibile con Cosa Nostra siciliana, ne aveva preso le connotazioni.

Er Tartaruga, secondo quanto emerso dell'ordinanza, aveva messo in piedi un gruppo che aveva nel clan Spada i più acerrimi rivali. Ai vertici dell'organizzazione, spiegano gli inquirenti, spettava il compito degli approvvigionamenti all'ingrosso, su canali nazionali ed esteri, di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, nonchè quello di dirimere le controversie che spesso nascevano tra gli affiliati a loro sottoposti. La vendita al dettaglio dello stupefacente era invece demandata a tre distinte articolazioni territoriali che controllavano capillarmente altrettante piazze di spaccio collocate nelle zone di Ostia centro con a capo i fratelli Flavio e Massimo Durante, Ostia ponente con a capo Marco Esposito, detto 'Barboncino' e Acilia/Centro Giano con a capo Natale Perrulli. Ognuno di loro aveva luogotenenti ed usurai che, anche con l'uso della forza, recuperavano i soldi dai debiti di droga. 

L'organizzazione criminale su 4 livelli

Tante teste tutte tenute insieme dal "vecchio" Tartaruga. Sibio è nome noto alle cronache e, soprattutto, agli inquirenti. A metà degli anni 80 fino quasi ai giorni nostri, la Banda della Maranella è stata artefice di una serie di delitti rimasti irrisolti. Le strade della Marranella, per anni, sono epicentro di migliaia di chili di droga e Sibio compare in tante ordinanze, anche nelle stesse pagine in cui si leggono Maurizio Abbatino e Renatino De Pedis, nomi che pronunciarli fanno paura anche oggi.

L'organizzazione criminale sgominata ieri dai Carabinieri si basava su 4 livelli, come si evince dell'ordinanza dell'operazione Maverick. Salvatore Sibio era il boss. I suoi sottoposti si rivolgevano a lui chiamandolo 'Anziano' o 'Il Vecchio'. Era lui a capo della banda con poteri di definizione degli obiettivi strategici e capacità di individuare i canali di approvvigionamento all'ingrosso dello stupefacente. Era lui, l'unico, al primo livello del gruppo. 

In posizione subordinata si trovavano Simone Bondi, nipote di Sibio e abilitato a fare da collegamento con gl altri sodali, oltre che uomo di fiducia del 'Tartaruga' Sibio e suo autista personale, Alessandro Pignataro detto 'Compare' e Fabio Di Francesco detto 'Pupo' che avevano funzioni di comando e coordinamento dall'organizzazione criminale e anche deputati a esplorare nuovi canali di vendita all'ingrosso della droga ed a dirimere le controversie tra consociati, e Alessandro Papacci detto 'Pak' strettamente legato ai due sopracitati aveva funzioni di custode e di trasportatore degli ingenti carichi di droga. Loro componevano il secondo livello del gruppo. 

Il video del blitz dell'operazione Maverick

Ostia, Acilia e Centro Giano: ecco le piazze di spaccio

Quindi c'erano i tre sotto insiemi. A capo della piazza di spaccio di Ostia ponente Marco Esposito detto 'Barboncino'. Natale Perrulli coordinava e comandava lo spaccio tra Acilia e Casal Bernocchi, mentre Flavio Durante detto 'Quello Alto' e Lorenzo Segoni detto 'Fuk', entrambi della Batteria Durante, avevano la gestione della droga a Ostia centro. Era questo il terzo livello. 

Esposito, Perrulli e il duo Durante-Segoni, a loro volta, avevano ruoli apicali nei rispettivi gruppi territoriali. Autonomi sì, ma pur sempre subordinati ai vertici gerarchici dell'organizzazione. Michele Cirillo detto 'Bo' e Domenico Fusinato detto 'Test' avevano funzioni di luogotenenti di 'Barboncino'. I loro sottoposti erano Mario Vallerani detto 'Power', Massimiliano Severa detto 'Provola', Walter Massacesi detto 'Fagiolo', Alessandro Ritale, Daniele Salvatori, Roberta Magni e Giulio Leonardi detto 'Pantera', l'addetto alle riscossioni. Loro spacciavano a Ostia ponente, proprio tra le vie in cui anche il clan Spada ha il suo fortino. Il nome di 'Barboncino', infatti, riecheggia più volte anche nell'operazione Eclissi. E' a lui che Carmine Spada riconduce i due attentati che ha subìto nel novembre 2016 sotto casa sua. Al fratello Roberto che gli chiede chi ci sia dietro sussurra: "La storia di Barboncino e delle pistole".

Nell'entroterra, a Centro Giano, Acilia e Casal Bernocchi, erano Andrea Viotti e Giuseppe Perito a fare gli scudieri del 'capo' Perrulli. Numeroso, invece, il gruppo della Batteria Durante. Massimo Durante detto 'Bob', 'Massimone' o 'Cinghiale' coordinava il gruppo sia per la vendita della droga che per le azioni, anche con l'uso di armi da fuoco. Kevin Di Napoli, pugile di professione, detto 'Il Giovane' o 'Box' aveva compito di recupero crediti. Alessandro Cerchi detto 'S' o 'Sandrino' gestiva la contabilità, con loro anche Luca Candiano, Alessandro Cerchi, Simone Farinaccio detto 'Roscio', Emanuele Capobianchi detto 'Cane' e Cristiano Misso che si occupavano del sostegno logistico e operativo. Tutti i componenti dei tre sotto gruppi erano il 4° livello. E' questo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che portato all'arresto, martedì 23 ottobre, di 42 persone
 

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