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Cronaca

Camorra a Roma, gli 'affari di famiglia' dei Senese: i nomi degli arrestati

Gli arresti della Direzione Distrettuale Antimafia sono scattati nei confronti di 28 persone. Eseguito anche un sequestro preventivo di beni per circa 15 milioni di euro

Nella giornata del 7 luglio è stata eseguita una vasta operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che svela la penetrazione della camorra nel tessuto economico di Roma e del nord Italia. Militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e agenti della Squadra mobile di Roma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di 28 esponenti della famiglia Senese (16 in carcere), ritenuti responsabili di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, con l'aggravante di aver agito con metodo mafioso agevolando la galassia criminale della camorra campana.

Contestualmente è stata data esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di beni e aziende per circa 15 milioni di euro. Impegnati circa 200 tra finanzieri e poliziotti, con l'esecuzione anche di perquisizioni, nelle province di Roma, Napoli, Verona, Frosinone, L'Aquila.

I nomi degli arrestati nel blitz 'Affari di famiglia'

In particolare, sono stati eseguiti 28 arresti. Sono 16 le misure cautelari in carcere: Michele Senese (detto o' Pazz) classe 1957; Angelo Senese classe 1962 (fratello di Michele); Vincenzo Senese (figlio di Michele) classe 1977; Raffaella Gaglione classe 1959; Domenico Mastrosanti classe 1959; Tonino Leone classe 1962; Antonio Sorrentino classe 1963; Claudio Cirinna' classe 1966; Giancarlo Vestiti classe 1968; Alessandro Presutti classe 1973; Giovanni Giuliano classe 1975; Massimiliano Barretta classe 1975; Mauro Caroccia classe 1976; Daniele Cariccia classe 1977; Dino Celano classe 1981; Emanuele Gregorini classe 1989.

Sono 6 invece le misure degli arresti domiciliari e 6 all'obbligo di dimora. Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, con l'aggravante di aver agito con metodo mafioso agevolando la galassia criminale della camorra campana che, dalla terra di origine, si e' delocalizzata, a partire dagli anni Ottanta, anche nel Lazio e in altre regioni italiane.

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