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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Acilia, blitz in negozi etnici: cibi scaduti e scoperte "false etichette"

Complessivamente sono state sequestrati 60 chili di pesce, 75 chili di carne, 90 chili di riso ed oltre 350 grammi di generi alimentari. In tutti e tre i controlli trovate una serie di "false etichette"

Continuano i controlli nei negozi etnici nel X Municipio con conseguenti sequestri di cibi scaduti. Dopo il blitz, con tanto di chiusura, di un ristorante cino-giapponese sul litorale, il ritrovamento di 82 chili di prodotti surgelati scaduti nella cucina di un ristorante di uno stabilimento sul Lungomare Amerigo Vespucci e la scoperta della traffico di prodotti scaduti intorno alla stazione Lido Centro di Ostia, oggi i vigili di Ostia hanno effettuato un blitz ad Acilia. 

I CONTROLLI - Dopo i sequestri dello scorso 7 agosto, infatti, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale del gruppo di Ostia e quelli del Sicurezza Pubblica Emergenziale, diretti dal Comandante Antonio Di Maggio hanno effettuato nuovi controlli.

Del caso, aveva deciso di farsi carico il Prefetto Domenico Vulpiani, convocando una riunione urgente nel X Municipio, allarmato dai possibili rischi sanitari per i cittadini.

Acilia, blitz della Polizia locale nei negozi etnici

CIBO SCADUTO - Questa mattina i caschi bianchi sono intervenuti congiuntamente in tre diverse attività commerciali, gestite da cittadini del Bangladesh, presenti ad Acilia. Oltre a riscontrare le medime violazioni, che hanno portato al sequestro complessivo di 60 chili di pesce, 75 chili di carne, 90 chili di riso ed oltre 350 chili di generi alimentari, quali conserve, pasta e scatolami,scaduti, in tutti e tre i controlli hanno riscontrato un.metodo definito "inquietante".

LE "FALSE ETICHETTE" - In ognuna delle attività commerciali erano infatti presenti, secondo quanto riportato dalla Polizia Locale, sono state rinvenute migliaia di etichette adesive "attestanti falsamente il confezionamento ed in alcuni casi la scadenza dei prodotti", indicando date ancora a divenire, "svelando le tecniche di una frode commerciale nel ramo alimentare", che può mettere a serio rischio, la salute del consumatore finale.

INDAGINI IN CORSO - Dalle indagini sulla provenienza della catena di distribuzione e sul fenomeno in genere, che sono tuttora in corso, ciò che trapela è solo preoccupazione, sintomatico infatti che su cinque esercizi controllati negli ultimi giorni, tali gestioni illecite, si siano registrate nel cento per cento dei casi.

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