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Cronaca Borgo / Via del Gianicolo

Ndrangheta: blitz contro la cosca Gallico, sequestrato l'hotel Gianicolo

Operazione congiunta della Dia di Roma e Reggio Calabria. I beni intestati tramite terzi al Giuseppe Mattiani e ad i suoi familiari. Sequestrati beni per 150 milioni di euro

Beni per 150 milioni di euro sono stati sequestrati nel corso di una operazione della Dia di Roma e Reggio Calabria e della polizia di Stato nei confronti di Giuseppe Mattiani e del figlio Pasquale, ritenuto vicini alla cosca della 'Ndrangheta dei Gallico. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia.

PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO - Il sequestro è il risultato di due attività di indagine condotte dal Centro Operativo Dia di Roma, dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di polizia Palmi che hanno consentito di acquisire gli elementi necessari a dimostrare la contiguità di Giuseppe e Pasquale Mattiani con la cosca dei Gallico.

BENI PER 150 MILIONI - Un hotel a 4 stelle a Palmi (Reggio Calabria) ed il prestigioso hotel Gianicolo a Roma, nell'omonimo quartiere capitolino, sono tra i beni sequestrati dalla Dia nei confronti di Giuseppe Mattiani e del figlio Pasquale. I valore dei beni sequestrati ammonta a 150 milioni di euro.

HOTEL GIANICOLO - L'hotel Gianicolo era un monastero. Secondo gli inquirenti la società di Giuseppe Mattiani e dei figli, alla fine degli anni novanta e poco prima del Giubileo, registrò un grande salto a livello finanziario e acquistò un immobile a Roma. Si trattava di un monastero collocato in uno dei posti più belli della Capitale, il colle Gianicolo, di proprietà di una congregazione religiosa. In quel periodo, visto l'approssimarsi del Giubileo, gli immobili di tipo alberghiero erano ricercatissimi e naturalmente molto onerosi per via dell'atteso afflusso dei pellegrini.

4 STELLE LUSSO - Il Grand Hotel Gianicolo, di categoria 4 stelle lusso, è provvisto di 48 camere più piscina e parcheggio interno. La Dia e la polizia hanno sequestrato la società "Hotel Residence Arcobaleno Sas", proprietaria sia del Grand Hotel Gianicolo che dell'Hotel Arcobaleno a Palmi. Sono stati sequestrati anche 53 beni immobili ubicati tra Roma, Castiglione dei Pepoli (Bologna) e Palmi, 9 automobili e rapporti bancari intrattenuti in 13 istituti di credito.

OPERAZIONE CONGIUNTA - Un'operazione congiunta con il personale dei Centri Operativi Dia di Roma e Reggio Calabria e della Polizia di Stato di Reggio Calabria e Palmi che hanno eseguito il provvedimento di sequestro beni ex art. 22 D. Lgs. n. 159/11 emesso il 30 ottobre, dal Presidente della Sezione M.P. del Tribunale di Reggio Calabria su proposta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, a Giuseppe Mattiani e di suo figlio Pasquale, nonché di alcuni componenti il loro nucleo familiare, questi ultimi in qualità di terzi intestatari.

INDAGINI COMPLESSE - Il sequestro è il risultato di due complesse e convergenti attività di indagine condotte dal Centro Operativo Dia di Roma, dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato P.S. di Palmi che hanno consentito di acquisire gli elementi necessari a dimostrare la contiguità dei due alla cosca di 'ndrangheta dei «Gallico» e colpisce la realtà imprenditoriale dei Mattiani ed il loro patrimonio milionario.

LIBERA - L'operazione ha trovato la soddisfazione dell'ufficio di presidenza di Libera: "Plaudiamo l'operato della magistratura e delle forze dell'ordine per il nuovo colpo alla cupola di 'ndrangheta. I sequestri di oggi sono l'ennesima prova della forza economica delle mafie e rappresenta l'ulteriore conferma che le mafie non sono più infiltrate ma radicate nel territorio. Ormai la Capitale è stata scelta come luogo privilegiato per reinvestire e ripulire i soldi del boss". "I sequestri di beni degli ultimi anni - sottolinea l'associazione antimafia - manifestano una predilezione per bar e ristoranti di lusso, locali della movida. Solo a Roma sono circa 20 i locali sequestrati al clan Gallico e clan Alvaro". "Per mantenere accessi i riflettori su questo territorio e raccontare il positivo che esiste e lavora nella lotta alle mafie, si svolgerà proprio nel Lazio, a Latina, la manifestazione nazionale il 22 marzo 2014, prevista nell'ambito della diciannovesima Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si tiene ogni anno il primo giorno di primavera".

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