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Cronaca Albano Laziale / Via Roma

'Ndrangheta: 'Gesù' si nascondeva ad Albano Laziale, trovato pericoloso latitante

Gli agenti della Squadra Mobile hanno catturato Gesuele Ventrice, 24enne calabrese legato alla cosca 'ndranghetista dei Bellocco. L'uomo è stato fermato in un supermercato dei Castelli Romani

Lo hanno arrestato mentre faceva spesa come un normale cittadino in un supermercato dei Castelli Romani. A mettere fine alla latitanza di un 24enne legato alla cosche 'ndranghetiste gli uomini e le donne della Squadra Mobile di Roma, da tempo sulle tracce di Gesuele Ventrice. Ritenuto dagli inquirenti un "pericoloso latitante" l'uomo era conosciuto con il soprannome di 'Gesù' e si nascondeva in casa di un 30enne ad Albano Laziale.

INDAGINI - Passo dopo passo, seguendo le abitudini del 30enne dei Castelli, che era stato individuato come il suo vivandiere, la sera del 2 ottobre gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti ad arrivare all’abitazione utilizzata dal latitante. Questa mattina (3 ottobre), avuta certezza della sua identità, Gesuele Ventrice è stato bloccato all’interno di un supermercato dove si era recato proprio in compagnia del 30enne dal quale si era nascosto.

LATITANTE DAL 2010 - Gesuele Ventrice, soprannominato 'Gesù' per un tatuaggio che si era fatto incidere su un braccio, era ricercato da circa tre anni (4 agosto 2010) per aver commesso una serie di rapine ai danni di istituti di credito ed esercizi commerciali della zona di Palmi, Reggio Calabria. In particolare il 24enne è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per due rapine perpetrate ad un supermercato il 26 giugno del 2011 e alla Banca Carime di Rosarno, messa a segno il 7 dicembre 2009.

COSCA DEI BELLOCCO - Nato a Cinquefrondi (Reggio Calabria) e residente per l'anagrafe a Rizziconi, malgrado la giovane età Gesuele Ventrice è considerato dagli inquirenti vicino alla cosca di ‘Ndrangheta dei Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria) ed, in particolare, al giovane e pericoloso esponente della cosca, Francesco Bellocco (classe 1989), suo coetaneo, latitante assieme al cugino Umberto Bellocco (classe 1983). I due devono rispondere del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.

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