rotate-mobile
Cronaca Torrevecchia / Via Mattia Battistini

Ndrangheta a Roma: arrestato narcotrafficante, si nascondeva a Primavalle

Il latitante era sfuggito alla cattura lo scorso mese di gennaio. Si spacciava per un'altra persona utilizzando l'identitità di un ignaro bancario

Trentatre anni ma una carriera nella 'ndrangheta di tutto rispetto, favorita anche dal legame parentale con lo zio, scovato lo scorso mese di gennaio dalla Guardia di Finanza e considerato uno dei 100 latitanti più pericolosi d'Italia. Una latitanza di 8 mesi terminata alle prime ore del mattino quando i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, a seguito di serrati servizi di polizia giudiziaria (appostamenti e pedinamenti), hanno catturato alla fermata della metro Battistini, "il pericoloso narcotrafficante romano Andrea Rollero", 33 anni. 

COSCHE CALABRESI - Secondo quanto riferiscono le Fiamme Gialle, il soggetto, ritenuto dagli inquirenti uno dei principali membri di un sodalizio criminale collegato alle temutissime cosche calabresi “Pelle-Nirta-Giorgi alias Cicero di San Luca (Reggio Calabria), risultava essersi sottratto al provvedimento di cattura emesso lo scorso gennaio 2015 dal Tribunale di Roma, nell’ambito delle Operazioni “Buena Hora 2” e "Codice San Luca", che avevano consentito alle Fiamme Gialle del Nucleo di
Polizia Tributaria ed alla Squadra Mobile della Questura di Roma, di smantellare una cellula ‘ndranghetista operante nella Capitale.

LO ZIO - Le indagini culminavano, lo scorso 20 gennaio, con l’esecuzione di un provvedimento di cattura nei confronti di 35 soggetti, accusati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, a vario titolo, di plurime fattispecie penalmente rilevanti, aggravate dall’aver favorito la ‘ndrangheta, cui riuscivano a sottrarsi Andrea Rollero ed il più blasonato zio Marco Torello Rollero , da tempo dimorante in Marocco.

IL VIDEO DEL RITROVAMENTO DEL LATITANTE 

NARCOTRAFFICO - Nel corso delle attività investigative sono state accertate numerose condotte di narcotraffico poste in essere dai Rollero, in grado di inviare settimanalmente, dal Marocco all’Italia, circa 1000 chili di stupefacente. La droga, cocaina dal Sudamerica e hashish dall’Africa, veniva importata anche per conto di soggetti contigui alle nominate cosche di ‘ndrangheta.

AFFIDABILE INTERMEDIARIO - Andrea Rollero, inizialmente noto agli inquirenti per essere il nipote del più famoso Marco Torello Rollero di 60 anni (anche questi poi arrestato, lo scorso aprile 2015, in Marocco, dopo numerosi anni di latitanza), nonostante la giovane età, all’esito delle indagini, si è qualificato come un affidabile fornitore/intermediario per l’acquisto di ingenti partite di droga, attivo sull’intero territorio nazionale, in grado di accreditarsi con esponenti di spicco della malavita romana, grazie alle ottime credenziali fornitegli dallo zio.

SULLE ORME DELLO ZIO - Proprio muovendosi sulle orme del Marco Torello, quindi, il giovane Andrea diveniva il principale referente in Italia dell’organizzazione indagata, rendendosi protagonista, nel periodo investigato, dell’introduzione sul territorio nazionale di oltre 600 chili di sostanza stupefacente.

LATITANTE - Fin dall’inizio della sua latitanza, le Fiamme Gialle del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma avviavano una costante e mirata attività info-investigativa, finalizzata alla cattura del giovane narcotrafficante, di cui si sapeva avesse trovato rifugio nel quartiere di Primavalle.

TROVATO ALLA METRO BATTISTINI - Tale incessante monitoraggio culminava con l’individuazione del latitante presso la stazione “Battistini” della metropolitana, mentre era intento a colloquiare con un altro pluripregiudicato romano. Predisposta un’adeguata cornice di sicurezza, veniva dato il via all’operazione di cattura. All’atto del fermo, Andrea Rollero esibiva documenti di identità falsi, rilasciati a nome di un ignaro e stimato impiegato di banca romano, del tutto estraneo alla vicenda, che
gli hanno consentito di vivere in totale clandestinità durante tutti i mesi della latitanza.

APPOGGI DEL LATITANTE - L’operazione di servizio evidenzia, ancora una volta, come l’attenzione della Guardia di Finanza di Roma, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nel contrasto alle pericolose organizzazioni malavitose presenti in città, sia sempre massima. Al momento, sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, finalizzati a ricostruire la rete di connivenze e protezione di cui Andrea Rollero ha potuto godere durante i mesi passati in clandestinità, nonché specifici accertamenti sui documenti falsi esibiti dal latitante.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ndrangheta a Roma: arrestato narcotrafficante, si nascondeva a Primavalle

RomaToday è in caricamento