Termini, scarsa igiene nei ristoranti asiatici: multe e sequestri
Su tre locali controllati dalla capitaneria di porto solamente uno rispondeva alle regole in materia igienico-sanitaria
Multe ed un quintale di prodotti alimentari sequestrati. E' il risultato di una serie di verifiche messe in atto nella serata di lunedì in alcuni ristoranti di cucina asiatica nella zona di Termini. I controlli sono stati messi in atto sotto il coordinamento del Centro controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Civitavecchia, da parte del personale specializzato della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino al fine verificare il rispetto delle norme in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici.
TRACCIABILITA' - L’attività di controllo ha riguardato, in particolare, strutture di ristorazione asiatica, ed è stata incentrata sulla verifica delle modalità di conservazione dei prodotti ittici e rispetto delle norme igienico-sanitarie, sulla documentazione di tracciabilità finalizzata ad individuare la provenienza degli alimenti, nonché sulla corrispondenza delle specie somministrate con quelle proposte nei menù.
UN RISTORANTE SU TRE - Solo uno dei tre diversi esercizi commerciali rispondeva perfettamente alle vigenti regole; agli altri due ristoranti sono state comminate sanzioni amministrative per diverse irregolarità (principalmente mancanza di tracciabilità e irregolare modalità di conservazione) per un importo totale di 5.500 euro.
SEQUESTRO AMMINISTRATIVO - Oltre alle sanzioni si è proceduto al sequestro amministrativo di prodotti altrimenti destinati alla somministrazione per un totale di circa un quintale, di cui 35 chili di prodotti ittici – tra i quali molluschi bivalvi conservati in maniera impropria –, ed il restante quantitativo di alimenti vari, in particolare carne, promiscuamente conservati nelle stesse celle frigorifere.
PROSEGUO DEI CONTROLLI - L’attività di controllo continuerà anche nelle prossime settimane, con particolare attenzione nei confronti di tale tipologia di esercizi del territorio, anche nell’entroterra, ricadenti nella giurisdizione della Direzione Marittima del Lazio, con l’obiettivo di tutelare il consumatore e garantire il rispetto della filiera ittica, nell’interesse pubblico della sicurezza alimentare.
