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Cronaca Monteverde / Via Pietro Cartoni, 193

Cadavere a Monteverde: giallo sulla morte dell’egiziano, lunedì l’autopsia

L'esame autoptico disposto dal Pubblico Ministero Laviani. Il riconoscimento da parte del fratello, la vittima viveva in Italia da 10 anni

Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte dell’egiziano di 47 anni trovato cadavere nella mattinata di sabato 4 luglio nel cuore di Monteverde. Hashem El Sayed Gaafar Abou, questo il nome dell’uomo. La macabra scoperta alle 7:00 di ieri all’altezza del civico 193 di via Pietro Cartoni. A scorgere un arto di una persona uscire da un sacco nero gettato tra due automobili un pasticciere della zona. Poi l’allerta al 113: “Correte, c’è un cadavere”.

IL FRATELLO DELLA VITTIMA - Arrivati sul posto gli investigatori di polizia, hanno trovato l’uomo legato alle mani e ai piedi, delimitando l’area per effettuare tutti gli accertamenti. Poco dopo sul posto è arrivato un cittadino egiziano in lacrime. L'uomo ha affermato di essere il fratello della vittima. In particolare ha riferito che Hashem El Sayed Gaafar Abou era scomparso da quattro giorni e che aveva fatto denuncia ai carabinieri. 

AUTOPSIA - In via Pietro Cartoni assieme agli agenti della Squadra Mobile quelli della scientifica che non hanno riscontrato evidenti segni di violenza sul corpo. Per questo il cadavere dell’egiziano è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria con il Pubblico Ministero Pierfilippo Laviani, titolare del procedimento, che ne ha disposto l’autopsia per la giornata di lunedì 6 luglio. Aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti.

“DOVEVA DEI SOLDI A QUALCUNO” -Sono sicuro che si tratta di mio fratello. Lo hanno ammazzato gliel'hanno fatta pagare”, le parole del fratello di Hashem davanti a telecamere e giornalisti: “Era operaio, ma presto avremo aperto insieme una frutteria. In passato abbiamo lavorato come fiorai e in alcune pizzerie a taglio vendevamo anche kebab. Ultimamente mio fratello era terrorizzato doveva sicuramente dei soldi a qualcuno. Il nostro ambiente all'estero è particolare. Spesso - le parole dell'uomo - abbiamo a che fare con persone poco raccomandabili, ma mio fratello era una persona perbene e onesta, un instancabile lavoratore".

CONOSCIUTO IN ZONA - Molto conosciuto nella zona di Monteverde, dove viveva assieme al fratello ed altri familiari, Hashem era in Italia con permesso di soggiorno regolare da circa 10 anni. Operaio, l’egiziano aveva svolto diversi lavori sia in zona che in città. Come riferito dal fratello volevano aprire una frutteria. Lascia una moglie, al momento del ritrovamento del cadavere in Egitto, incinta al settimo mese. 

INDAGINI - Stretto riserbo da parte degli investigatori della Squadra Mobile sulle indagini in corso. Tra le possibilità quella che Hashem El Sayed Gaafar sia stato ucciso in un altro posto e poi abbandonato in via Pietro Cartoni, per far ritrovare il cadavere. Si indaga sul recente passato dell’uomo, che non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. 

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