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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Fiumicino

Morti a Fiumicino: nessuna certezza sul batterio killer, forse intossicazione ambientale

Stando a quanto rilevato dalle analisi effettuate sul figlio delle vittime non vi sarebbero per il momento elementi per parlare di intossicazione alimentare. Di ieri il ritrovamento dei corpi di Domenico e Francesco Paladino trovati deceduti nella loro casa di Torrimpietra

Si aggiungono elementi al giallo di Fiumicino. Di ieri il ritrovamento di Domenico e Francesco Paladino, zio e nipote, 57 e 50 anni, morti nella loro casa di Torrimpietra per cause ancora da accertare ma legate, con ogni probabilità, a un'intossicazione. Forse però non determinata dal batterio botulino. O almeno non vi sarebbero elementi sufficienti a condurre in quella direzione. I due infatti avevano mangiato delle confezioni di cibo sotto'olio fatto in casa e una delle ipotesi del decesso improvviso è stata fin dall'inizio quella del cibo scaduto. Ma gli esami effettuati sul figlio di una delle vittime, ricoverato in gravi condizioni dopo aver ingerito lo stesso cibo del padre deceduto, aprono la pista dell'intossicazione di tipo ambientale e non alimentare. Ancora comunque sono solo ipotesi e le indagini sono in corso d'opera. Ulteriori elementi si aggiungono anche alla costruzione della dinamica del ritrovamento.

L'AMBULANZA - Dopo la chiamata della scorsa notte al 118 la centrale operativa e gli stessi sanitari dell'ambulanza hanno dichiarato di aver fatto decine di diversi tentativi per rintracciare i richiedenti aiuto. L'Ares ha riferito che la scorsa notte, intorno alle 2.30, è giunta al 118 una richiesta di soccorso in Via della Riserva del Pascolaro 159. Il richiedente diceva che un suo parente non respirava bene, dava questo indirizzo, confermava il numero di cellulare da cui stava chiamando e diceva di chiamarsi Vaglio Leonardo. E' stata inviata un'ambulanza che è giunta sul posto, in un piazzale con tre caseggiati dove non ci sono citofoni, non c'era nessuna luce accesa, hanno provato quindi a richiamare il richiedente per circa venti volte ma questi non rispondeva.

Hanno acceso la sirena girando intorno ai caseggiati per essere uditi, ma si è affacciato solo un vicino di casa, il quale ha detto che in quel posto non abita nessuno con quel nome. La centrale operativa del 118 ha allora chiamato gli ospedali della zona per sapere se qualcuno con quel nome era arrivato in Pronto Soccorso, ipotizzando un trasferimento con mezzi propri, nulla. La centrale ha allora chiamato i carabinieri per sapere se esiste una persona con quel nome residente in zone limitrofe, nulla.

C'era solo un fabbricato con la luce accesa, gli operatori dell'ambulanza hanno scavalcato il muro e sono entrati ma il locale si è rivelato un magazzino con nessuno all'interno. Dopo aver richiamato un'altra volta ospedali limitrofi, carabinieri, e per circa altre dieci volte il cellulare lasciatoci dal richiedente senza ottenere risposta, la Centrale ha mandato via l'ambulanza. I corpi sono stati trovati oggi intorno alle 11 da un amico che aveva appuntamento e che, non avendo risposta da cellulare di nessuno, ha buttato giù la porta di casa. E' stata questa persona a trasportare il ragazzo sopravvissuto a Bracciano con la sua auto.

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