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Cronaca Corviale / Via Portuense

Morte Sara Bosco al Forlanini, la madre: "E' morta seminuda fra le mie braccia"

Katia Neri racconta a Chi l'ha visto? gli ultimi momenti di vita della figlia 16enne: "Ho chiesto aiuto al vicino ospedale ma mi hanno detto di chiamare il 118"

Li racconta con le lacrime agli occhi mentre, tra una domanda e l'altra del giornalista di Chi l'ha visto?, guarda le foto della figlia da bambina in un album. A descrivere gli ultimi istanti di vita di Sara Bosco, la 16enne di Santa Severa morta per overdose in un lettino dei padiglioni abbandonati dell'ospedale Forlanini, la madre Katia Neri. Proprio alla trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli si era infatti rivolta la 40enne, dopo che la figlia era già fuggita il 14 gennaio. Dei mesi strazianti, racconta Katia Neri davanti alle telecamere, con la stessa riuscita diverse volte a ritrovare la figlia, nel tentativo di rimetterla sulla giusta via. Poi la tragedia, con l'adolescente morta tra le braccia della madre dopo essere stata trovata dalla stessa nei padiglioni dismessi del nosocomio di Monteverde, poi sgomberati dalla polizia alcuni giorni dopo. 

ALLA RICERCA DI SARA  - Una ricostruzione straziante quella di Katia Neri nella quale la 40enne racconta gli ultimi istanti di vita di Sara, trovata dalla madre "dopo averla cercata ovunque tutta la notte, ma oramai era troppo tardi". La madre della giovane di Santa Severa ha infatti raccontato a Chi l'ha visto? di essere riuscita a trovare la figlia dopo averla cercata in lungo ed in largo nella zona del Pigneto, dove era già stata recuperata altre volte. "Ho girato tanto - ricorda la madre della giovane in relazione alla notte tra il 7 e l'8 giugno - sino a quando si sono fatte le 7:30 del mattino. Poi ho incontrato un ragazzo che sapevo che conosceva Sara e mi ha detto che era in uno stanzino del Forlanini"

SEMINUDA SU UN LETTINO - Saputo della presenza della figlia nei padiglioni abbandonati del Forlanini, accessibili da via Portuense, Katia Neri racconta ancora: "Ho fatto delle scale, ho fatto un corridoio, c'era una porta e dentro c'era Sara su questa barella con un materasso ed un lenzuolo, stava solamente in reggiseno e mutandine, poi è arrivato un altro ragazzo per sentire se aveva i battiti". 

CHIAMATA AL 118 - Trovata in condizioni critiche la figlia, seminuda su un freddo lettino di un padiglione abbandonato dell'ospedale, la madre di Sara prosegue nel racconto degli ultimi istanti di vita dell'adolescente ricordando come il ragazzo che era con lei quando ha ritrovato Sara: "è sceso giù dove c'era un'ambulanza per chiedere aiuto, ma ci hanno detto che non ci potevano aiutare, che dovevamo chiamare il 118. Allora - spiega anora Katia Neri - con il telefono ho chiamato e mi hanno detto come rianimarla: ovvero appoggiarla per terra e darle trenta colpi, ma non siamo riusciti a metterla in terra, è rimasta sul lettino".

RIMASTA DA SOLA - Nel momento in cui Katia Neri ha provato a rianimare la figlia, come racconta la stessa madre, tutti i presenti si sono però dileguati. "Ma Sara era tutta viola e fredda, dalla bocca è uscito tutto muco, era un peso morto ed io ero rimasta da sola. La cosa più brutta del mondo - ricorda con le lacrime agli occhi - te la fanno baciare due volte sulla fronte e poi vedi che la portano via con un sacco nero. Non lo auguro a nessuno". 

SARA AL PIGNETO - Gli ultimi tragici momenti di vita di Sara Bosco, in relazione ai quali il Pubblico Ministero Antonino Di Maio, che sta portando avanti le indagini, ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di "omicidio volontario" un pusher "noto alle forze dell'ordine", seguono il racconto di Katia Neri che proprio tramite la trasmissione Chi l'ha visto? era riuscita già diverse volte a recuperare la figlia, soprattutto nella zona del Pigneto, dove Sara venne trovata lo scorso inizio anno dopo essera "andata via il 14 gennaio". Trovata al Pigneto, Katia Neri ed il giornalista di Rai3 ricevono indicazioni da un ragazzo: "Sta con un italiano che vende cocaina", dice alla 40enne.

DORMITORIO NEL GARAGE - Sara Bosco aveva indatti dormito in un garage non abbandonato, chiuso da un cancello con dentro le auto in sosta dei residenti, dove c'è anche un rifugio per sbandati con dei materassi e dei vani adibiti a passare la notte. Trovata la figlia: "Siamo andati a casa e si era tranquilizzata, gli ho detto che c'era qualche problema dicendogli che era stata affidata ai servizi sociali. Dopo un mese Sara è però riscappatta da una casa famiglia a Frosinone". Il 6 maggio Sara va quindi in una comunità di recupero a Perugia, ma "il 6 giugno elude la sorveglianza e rifugge verso Roma".

L'ULTIMA TELEFONATA - Si arriva alla sera del 7 giugno, con Katia Neri che racconta ancora a Chi l'ha Visto?: "Sara mi ha chiamato, mi ha detto che voleva vedermi a piazza Vittorio ma non ho potuto prendere il treno perchè c'era un guasto, allora ho preso il Cotral e sono arrivata sino a Cornelia, da lì ho preso la metro e sono arrivata a Vittorio, ho aspettato un paio d'ore ma non è arrivata". 

DAL PIGNETO AL FORLANINI - Una notte di ricerche disperate, come ricorda ancora la madre di Sara: "Mi ha richiamato e mi ha detto che ci saremo viste in una sala scommessa poco distante" da piazza Vittorio, "ho aspettato ma niente, poi ho incontrato altri ragazzi che mi hanno detto che potevo trovarla al Pigneto. Ci sono andata, ho fatto un giro rimanendoci parecchie ore. Poi ho incontrato un altro ragazzo che mi ha detto che l'avrei trovata probabilmente al Forlanini a dormire. Ho preso un altro mezzo sino a Termini, un bus e poi sono arrivata al San Camillo, ho preso il 719 e sono arrivata davanti al Forlanini. Sono passata da dietro perchè a quell'ora era chiuso, sono andata ad un cancelleto dove sapevo che si poteva scavalcare. Sono entrata dentro ma era tutto buio, inoltre quello è un labirinto e mi sono persa. Per paura sono quindi riuscita a fare lo stesso giro dallo stesso cancelletto. Ho girato tutta la notte". Poi la scoperta di Sara in fin di vita su un lettino del Forlanini a cui ha fatto seguito la tragica morte della 16enne fra le braccia della madre.

"NON SONO UNA TOSSICODIPENDENTE" - Un racconto straziante, quello di Katia Neri, in relazione al quale la conduttrice di Chi l'ha Visto? Federica Sciarelli specifica: "Katia è una madre che non si è mai arresa, che non ha mai dormito al Forlaninini perché una casa ce l'aveva, andava lì a cercare sua figlia come negli altri luoghi dove ci sono gli spacciatori a Roma, e noi ne siamo testimoni. Se ci sono responsabili non è lei, ma altre persone. Lei ci ha messo tutto il cuore di mamma, noi ve lo diciamo, perchè a noi ha chiesto aiuto per cercare Sara quando era al Pigneto". "Ci sono tante domande che ci vengono - prosegue la Sciarelli - quando Katia racconta che questo giovane l'accompagna e va a chiamare l'ambulanza gli dicono che devono chiamare il 118, poi quando arriva il 118 tutti scompaiono quando si accorgono che la ragazza è morta. Katia era costretta a dormire la notte al Forlanini perchè non aveva autista e auto". Indicata come una tossicodipendente da alcuni media infatti Katia Neri precisa: "Non sono una tossicodipendente, sono pulita, potete farmi le analisi anche adesso. Mia madre e mio zio sono morti di overdose, io conoscevo la droga cos'era". 

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