rotate-mobile
Cronaca

Morte Maricica, anonimo scrive a Pm: “Fu lei ad aggredire Burtone”

Il testimone oculare scrive nella lettera: "La signora Maricica ha affiancato il giovane cominciando a inveire ed ad offendere quest'ultimo fino a"schiaffeggiarlo"

Si torna a parlare della morte di  Maricica Hahaianu avvenuta nella metro Anagina. Una lettera anonima, presente anche nel fascicolo di indagine, confermerebbe che Alessio Burtone, il ventenne romano in carcere per la morte di Maricica Hahaianu, fu fisicamente aggredito dall'infermiera prima di colpirla con il pugno che le costò la vita.

Nella missiva un testimone "oculare" racconta di cosa avvenne pochi minuti prima del tragico epilogo nella stazione Anagnina della metropolitana il 6 ottobre dello scorso anno. "Invio questa lettera - si legge nella testimonianza anonima inviata al pm Antonio Calaresu, titolare dell'inchiesta - per comunicare che sono un professionista abbastanza noto, testimone oculare di quanto avvenuto venerdì 6 ottobre 2010: mi trovavo alla stazione per recarmi ad un appuntamento di lavoro. La dinamica della lite è la seguente, vista con i miei occhi e sentita con le mie orecchie: la signora Maricica, nella tabaccheria, dove mi trovavo per comprare francobolli, ha tentato di passare avanti ad Alessio Burtone, con modi abbastanza energici e prepotenti ai quali il ragazzo si è apposto, facendo scudo con il proprio corpo".
Il testimone poi scrive che "all'uscita della tabaccheria la signora Maricica ha affiancato il giovane cominciando ad inveire ed ad offendere quest'ultimo" fino a "schiaffeggiarlo" . Il ragazzo "ha continuato a camminare facendo finta di niente - prosegue la lettera -. Ad un certo punto vista l'indifferenza di Burtone, l'infermiera romena lo ha aggredito frontalmente continuando a schiaffeggiarlo. Il giovane, per sottrarsi a tale aggressione, ha sferrato un pugno sul volto della donna al solo scopo - scrive il testimone - di difendersi, senza nessuna intenzione malevola, tanto meno di uccidere, avendo reagito per secondo". Pertanto "Burtone è vittima di una pessima interpretazione dell'accaduto -conclude - e bisogna pensarci molto bene caro pm: Burtone è l'aggredito non l'aggressore". I difensori di Burtone (detenuto Regina Coeli), gli avvocati Fabrizio Gallo e Gian Antonio Minghelli, chiedono "nell'interesse della giustizia e della verità che l'ignoto testimone fornisca i propri dati alla difesa in modo che la stessa possa inserirlo nella lista dei testi da escutere". Per il 9 maggio prossimo, infine, è fissata la camera di consiglio del Gup che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia medico legale e ascolto di alcuni testimoni formulata dalla difesa.(Fonte Ansa)
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morte Maricica, anonimo scrive a Pm: “Fu lei ad aggredire Burtone”

RomaToday è in caricamento