Ubriaco investì e uccise Davide Marasco, automobilista condannato a 7 anni
La mamma del panettiere si sfoga sui social: "Il mio pensiero va alle tante vittime e ai loro familiari. Alle continue ingiustizie alle quali siamo sottoposti"
Sette anni e due mesi. Questa la condanna, al termine del processo con rito abbreviato, per Naim Xhumari che il 27 maggio scorso a Roma, ubriaco, investì, uccidendolo, Davide Marasco, mentre andava verso il suo posto di lavoro in scooter.
Nei suoi confronti la procura aveva sollecitato per omicidio stradale una condanna a cinque anni. In sella al suo scooter, Marasco venne travolto ed ucciso dalla Ford Fiesta di Xhumari che prese contromano il tratto di via Casilina compreso fra via Silicella e la rampa di accesso al Grande Raccordo Anulare, a Torre Maura.
A rendere più amara la vicenda fu la fuga dell'automobilista, con il pirata della strada poi trovato nella zona di Giardinetti dalla Polizia Locale 'palesemente ubriaco' a bordo della vettura con ancora i segni del sinistro appena avvenuto.
Maria Grazia Carta, dopo aver parlato in passato con RomaToday, al termine della condanna si è sfogata sui social: "L'unica magra soddisfazione è che il giudice abbia superato la richiesta del PM che voglio ricordare rappresenta lo Stato e aveva chiesto 5 anni. La patente è stata revocata per un tempo breve. La legge sull'omicidio stradale c'è, va migliorata e viene applicata discrezionalmente e troppo poco, nel nostro caso è stata applicata con il beneficio dello sconto di pena per la scelta del rito abbreviato. Una cosa è certa in uno stato di diritto questo omicidio non sarebbe dovuto avvenire. Davide è morto e non torna più questa è l'unica certezza. Il mio pensiero va alle tante vittime e ai loro familiari. Alle continue ingiustizie alle quali siamo sottoposti. La mia lotta contro gli omicidi stradali e del lavoro non si ferma. Non mollo e aggiungo non mi avrete mai come mi volete voi".