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Cronaca Balduina / Via Anneo Lucano

Morte Cranio Randagio, gli amici: "Con Vitto quella sera solo codardi"

La Camera ardente per l'ultimo saluto a Vittorio Bos Andrei al Policlinico Gemelli. La madre: "I funerali si svolgeranno in data da destinarsi in forma strettamente privata"

Dei funerali in forma strettamente privata. A chiedere di rispettare questa volontà Carlotta Mattiello, la madre di Vittorio Bos Andrei, il rapper romano di 22 anni trovato morto in un appartamento alla Balduina al termine di una festa passata in casa di alcuni amici. Così mentre proseguono le indagini per chiarire le cause che hanno portato alla morte di Cranio Randagio, amici e familiari affidano ai social il loro pensiero su quanto accaduto. A ringraziare quanti le sono stati vicino in questi giorni tragici la madre del giovane, che si firma Mamma Randagia: "E' qui che colgo intanto l'occasione per ringraziare tutti coloro che da ogni parte e in ogni forma stanno raggiungendo il mio cuore e quello dei miei figli Vittorio, Sergio e Giovanni".

FUNERALI IN FORMA PRIVATA - Effettuata l'autopsia su Cranio Randagio la salma del rapper è stata messa a disposizione dei familiari: "Chi volesse salutare Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio, lo potrà fare presso la camera mortuaria dell'Ospedale Gemelli di Roma dalle ore 11 alle 17 di venerdì 18 novembre - scrive ancora su facebook la madre Carlotta Mattiello -. I funerali si svolgeranno in data da destinarsi in forma strettamente privata. Vi preghiamo di rispettare questa volontà. Per amore di Vittorio e di tutti coloro che lo amano vi promettiamo che ci sarà presto occasione di ritrovarci tutti in una "grande festa con tanto casino" in suo onore, come lui avrebbe desiderato. Con amore Mamma Randagia". 

LE INDAGINI - Un vero e proprio giallo quello della morte di Cranio Randagio, in relazione al quale sono in corso gli accertamenti da parte degli agenti della Polizia di Stato intervenuti sabato scorso nell'appartamento di via Anneo Lucano alla Balduina. Fra le ipotesi quella che Vittorio Bos Andrei possa essere deceduto per aver abusato di alcol e droga. Disposta l'autopsia sulla salma del rapper i primi responsi non avrebbero evidenziato anonalie cardiache o cerebrali in Cranio Randagio. In attesa del responso completo degli accertamenti medico-legali e degli esami tossicologici e istologi, il Pubblico Ministero Maria Rosaria Guglielmi, già nei giorni scorsi, ha aperto un fascicolo di indagine a carico di ignoti nel quale si ipotizza la morte come conseguenza di altro reato.

I RAGAZZI DEL CINEMA AMERICA - Oltre il dolore per la morte del rapper romano gli amici hanno poi scritto una lunga lettera per l'amico che non c'è più. Un lungo post che I Ragazzi del Cinema America hanno reso pubblico tramite la propria pagina Facebook che riportiamo per intero: 

"Noi, se Vittorio Andrei ci fosse morto davanti avremmo subito chiamato Mamma Carlotta. Sono ad una festa, accanto a me c'è un mio amico, fa il rapper, è un fratello affettuoso, un amico stupendo ed uno volontario scout, si chiama Vitto ha 21 anni, le sue parole sono più affilate di qualunque coltello e più morbide di qualunque piuma pregiata. Sono cresciuto con Vitto, ci andavo all'asilo, ci ho fatto gli scout in parrocchia ed ho passato i pomeriggi in casa di Mamma Carlotta con lui. Io e Vitto quando giocavamo a calcio sotto casa ci sporcavamo tutti e tornavamo sporchi insieme, nessuno si sarebbe mai pulito senza l'altro, nessuno avrebbe mai lasciato Vitto tornare sporco da solo da Mamma Carlotta, sai le urla poverino?".

Da un pò di tempo ci siamo persi, il passato pesa, tutto ci opprime, la sera non sappiamo cosa fare, questa città è vuota, ogni cosa ci costa troppo, ci pesa stare a casa ognuno per conto suo, allora stiamo insieme ed ogni tanto ci divertiamo a rilassarci con qualche canna e qualcosina di più. Lo possiamo controllare, sappiamo di poter smettere ed intorno a noi lo fanno tutti, ma proprio tutti, grandi e piccini.

Sono ad una festa, siamo solo maschi, abbiamo bevuto, fumato, mangiato e scherzato, la mattina mi sveglio e vedo che Vitto sta poco bene, è pallido in viso, si accascia all’improvviso davanti a me, non l'ho mai visto così in 21 anni. Sono spaventato, ho paura, corro al telefono e chiamo l'ambulanza, poi attacco senza concludere e chiamo subito Mamma Carlotta, perché sono amico di Vitto e so che Mamma Carlotta ha i super poteri, lei riesce a fermare il tempo ed arrivare lì prima che io sia in grado di posare la cornetta del telefono. 

Poi corro da Vitto, ecco la sirena, la sento si avvicina sempre di più, l'ambulanza è sotto casa, apro la porta, entrano i medici e subito dopo spunta dalla porta Mamma Carlotta, c'è lei, c'è Carlotta. Sul tavolo c'è di tutto, dai CD di Vitto, all'alcol a qualche botta di troppo data durante la notte, ecco che entra anche la Polizia, mi bloccano e mi portano via, io non guardo il tavolo, non me ne frega un cazzo di me e di cosa stanno trovando in casa, io penso a Vitto e me ne vado in lacrime per non aver capito che aveva superato il limite. Passano i minuti e tremo perché la mia unica paura è perdere ciò che ho di più caro, uno dei miei migliori amici. A sera scopro che Vitto si è salvato, avremo tutti problemi per ciò che hanno trovato dentro casa, ma io sono felice e del resto non me ne frega niente, perché Vitto è vivo ed è con Mamma Carlotta ed i suoi fratelli.

Peccato che quando Vitto si è accasciato a terra alle 14 circa, l'ambulanza è stata chiamata solo alle 15.05 ed a Mamma Carlotta che chiamava e chiamava nessuno ha mai risposto, né prima né dopo. Forse nessuno avrebbe potuto salvarlo, ma in quell'ora dalle 14.00 alle 15.05 nessun amico avrebbe messo il profumo e pulito la casa, nessuno amico avrebbe mai detto alla Polizia "Noi fumavamo solo erba, Vitto invece faceva uso di metanfetamine", un amico sarebbe rimasto sporco con Vitto anche dopo la fine della partita, anche se questa fosse stata persa.

Se in quella casa maledetta ci fosse stato un solo amico di Vitto quello non avrebbe esitato a dare l'opportunità a Mamma Carlotta di fare l'impossibile, perché un amico di Vitto sa che Mamma Carlotta con i suoi figli ha già fatto l'impossibile. Facciamo chiarezza: Vitto non era un tossico dipendente, era uno come noi, era il fratello di uno di noi e quella mattina in quella casa, non c’erano amici, c’erano solo codardi, finalmente da oggi indagati".


 

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