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Cronaca

Rifiuti, Clini: "Se il Tar accetta il ricorso, a Roma sarà emergenza"

Parla il ministro all'Ambiente: "Gli impianti non funzionano a pieno. Sono preoccupato dalla mancanza di responsabilità"

"Se disgraziatamente il Tar accoglierà il ricorso per impedire il conferimento dei rifiuti di Roma nell'impiato di Colfelice, nella Capitale sarà emergenza". E' drastico lo scenario prospettato dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in occasione di una conferenza stampa convocata nella sede ministeriale di Largo Goldoni sul ricorso al Tar presentato congiuntamente dal Comune di Albano, dalla Provincia di Frosinone e dalla società che gestisce l'impianto di trattamento meccanico e biologico (Tmb) di Colfelice, la Saf, contro il "decreto Clini" che prevede di trattare i rifiuti "tal quale" prodotti da Roma in tutti gli impianti della regione. La decisione del Tar infatti arriverà domani.

L'emergenza rifiuti non è l'unica preoccupazione espressa dal ministro. Da un lato la Comunità europea: "Dovevo riferire alla Commissione europea entro fine gennaio". Qualora il Tar bloccasse le attività di trasferiemento la Comunità europea potrebbe decidere di rendere operativa la procedura di infrazione per il conferimento di rifiuti non trattati a Malagrotta costringendo l'Italia a pagare pesanti sanzioni. Dall'altro la responsabilità dei territori che hanno fatto ricorso: "Non sono preoccupato per il ricorso al Tar che sara' discusso domani, ma sono preoccupato che il ricorso sia stato fatto perchè c'è un problema di responsabilità".

"Il ricorso al Tar è basato su considerazioni estranee alla legislazione nazionale" ha continuato Clini: "Nel Lazio è considerato più sensato portare i rifiuti in Olanda piuttosto che a Colfelice". Proprio quello di Colfelice, per il ministro, è "l'impianto che funziona meglio nel Lazio". Per Clini è "incomprensibile" che su questo punto "ci sia un'opposizione fortissima proprio dall'assemblea dei sindaci che sono soci della Saf che potrebbero sfruttare i rifiuti come uno ricchezza per il territorio e una fonte di reddito".

Il quadro prospettato da Clini è quello di una regione in cui gli impianti di trattamento meccanico biologico trattano meno rifiuti rispetto a quanti invece ne potrebbero lavorare. I numeri sulle potenzialità aggiuntive di tali impianti sono stati rilevati direttamente dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico. Ecco quanto rilevato dal Noe: nel 2012 potevano essere trattate ben 765.602 tonnellate, 2.100 al giorno, di rifiuti in più. Il totale del pattume ricevuto negli 11 impianti regionali nel 2012 e' stato infatti pari a 1.512.650 tonnellate a fronte di una capacita' totale di 2.278.353 tonnellate. Basso anche il livello di Combustibile da rifiuto prodotto. Molti gli scarti da far tornare in discarica.

Sulla base di tali dati, per il ministro "basterebbero 30 giorni" per permettere a tali impianti di raggiungere entro gli standard di riferimento. "Nel Lazio è possibile gestire i rifiuti senza ricorrere a misure straordinarie come l'esportazione dei rifiuti all'estero". Per Clini infatti se gli impianti funzionassero a pieno regime, "ci sarebbe una capacità di trattamento dei rifiuti in grado di evitare il crearsi della situazione di emergenza".

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