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Cronaca

L'anziana ricamatrice di Lepanto: la vera storia della signora Angela

Sulla 98enne, senza alcuna verifica, si erano scatenati i social tra appelli e solidarietà. Poi ci ha pensato il figlio a chiarire l'equivoco...

Spopola, nella ragnatela tecnologica che ci avvolge e che noi stessi contribuiamo a tessere, la foto-simbolo dell’anziana ricamatrice nei pressi della Metro Lepanto, zona Prati.

Da qualche tempo la signora, in compagnia solo del suo carrellino e di un tappeto da stendere sul marciapiede per esporre i prodotti, si recava in strada e lavorava lì, tra i passanti incuriositi.

Dalla curiosità alla diffusione il passo è stato breve e così è partito il valzer delle ipotesi: nel giro di minuti si è passati, senza alcuna verifica, alla denuncia di una storia tragica, fino ad una presunta multa.

Mai dimenticare che l'apparenza può ingannare.

Già, perché “questa è l’Italia, che costringe una vecchina malata sul ciglio della strada ad elemosinare qualche moneta. Facciamola sopravvivere, comprate le sue presine. Perché le pensioni... E le tasse... E Cristiano Ronaldo invece guadagna…”. Un tam-tam infinito, che come nel gioco del telefono senza fili si arricchiva, post dopo post, di fantasiosi particolari.

A far chiarezza, quando ormai diverse testate avevano rilanciato le fandonie social, ci ha pensato Stefano, il figlio della “ricamatrice di Lepanto”. Tramite Fanpage ha spiegato: Mia madre non ha bisogno di aiuti economici, perché ha la pensione e ci sono io a prendermi cura di lei. Cucire la fa sentire attiva e lo fa per lei, non vuole stare in casa ma uscire all'aria aperta e vedere il movimento delle persone che passeggiano. L'ho sempre lasciata libera".

La signora Angela gode di ottima salute, è autosufficiente, nonostante l'età (98 anni): "Nelle ultime 24 ore – conclude il figlio - sono stato avvisato da molti amici circa una foto di mia madre che era finita su Facebook e che io non avevo notato". Poi ha ringraziato le persone di buon cuore pronte a donare, ma le ha incoraggiate a dare i propri soldi a chi veramente ne ha bisogno.

Sulla presunta multa a fare chiarezza è la polizia locale di Roma Capitale: "Il Comando di Polizia Locale di Roma Capitale comunica che i soggetti ritratti non risultano appartenere a questa Istituzione e pertanto nessuna sanzione amministrativa è stata elevata nei confronti della persona".

L’accostamento al Corpo di fatti e situazioni non corrispondenti al vero rappresenta un fatto gravissimo che questo Comando non intende tollerare. La diffusione di simili “bufale” arreca un danno a tutti gli uomini e donne in uniforme che, ogni giorno, affrontano i problemi della città, ponendosi al servizio della cittadinanza.

Insomma, la quasi centenaria signora si è rivelata più gagliarda (con quelle scarpe poi) che indigente, romantica e teneramente "fuorilegge", dato che quel che fa non si potrebbe fare. Probabilmente verrà (o già è stata) anche multata. Invece le storie inventate di sana pianta, per ingenuità o per qualche “like”, sono solo patetiche.
 

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